PROSTITUTA ROMENA SI RIBELLA AGLI AGUZZINI E LI DENUNCIA
Nuova allucinante storia di schiavitĂą messa in luce dal Commisariato di Polizia di Conegliano (TV).
Gli agenti del commissariato di Conegliano hanno messo in luce una nuova triste storia di sfruttamento e di umiliazione delle persone, anche questa volta grazie al coraggio di una ragazza che ha deciso di ribellarsi. Ed ecco che anche questa storia che una giovane rumena di 22 anni ha raccontato in lacrime ieri sera la propria vicenda conferma l’esistenza di un’organizzazione efficientissima che si può definire dedita alla “tratta delle bianche”. La giovane ha raccontato di essere stata avvicinata, settimana scorsa in Romania, da un signore distinto che, dopo averle rivolto diversi complimenti, le ha chiesto se voleva lavorare come commessa al Casinò di Venezia. La ragazza, che con la famiglia vive in condizioni di indigenza, accetta e fa subito le valige. La giovane viene portata in un casolare della campagna albanese dove, assieme a decine di ragazze provenienti dalla Moldavia, Ucraina, Estonia e altri paesi dell’Est viene istruita da una donna che la prepara, con del trucco ed una nuova acconciatura a passare una selezione da parte di un italiano, uomo importante. Dopo qualche giorno giunge un albanese distinto che le visiona un uno stanzone completamente nude e ne seleziona una decina. Le prescelte vengono dotate di un passaporto falso, di un cellulare e di soldi per ricevere ulteriori istruzioni e recarsi ad un appuntamento alla stazione di Bologna. Dopo di che vengono fate entrare in Italia su un gommone in Puglia. La ragazza racconta di aver percorso circa 374d’ora d’auto su due taxi abusivi che le attendevano sulla costa, fino alla stazione di Bari. Da lì fino a Bologna dove, giunte in stazione, sono state sĂąbito riconosciute da un gruppo di albanesi che le hanno chiamate per nome prendendosi ciascuno la sua. La giovane moldava è stata prelevata e fatta salire in auto da FATION BEKTESHY di Tirana di 22 anni e DENIS BASHA anch’egli di Tirana e suo coetaneo. I due l’anno portata in un appartamento di Eraclea (VE) dove le hanno raccontato il vero motivo per qui èra stata portata lì. Al rifiuto della giovane di prostituirsi sono seguite le violenze e le botte. Finche la ragazza decide, seppur momentaneamente di sottostare alle richieste. La giovane, munita di abiti succinti e di un telefonino, viene portata sulla Pontebbana fra Spresiano e Villorba, per due notti. Le prime due notti quando guadagna 700 mila lire viene picchiata e violentata per l’esiguo incasso e per l’eccessivo tempo con cui si intrattiene con i clienti. La terza sera, la notte scorsa, si fa accompagnare dunque in commissariato da un cliente che la vede in lacrime e racconta tutto. Gli agenti si portano subito sul posto e arrestano i due aguzzini, si recano nell’appartamento di Eraclea dove trovano CLAUDIO PICCOLO, italiano di 31 anni intestatario dell’affitto dell’immobile delle auto e dei cellulari degli extracomunitari e lo arrestano. Per gli albanesi l’accusa è induzione e, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, falso ideologico per aver dichiarato false identitĂ e per il possesso dio documenti falsi; per l’italiano l’accusa è di favoreggiamento allo sfruttamento della prostituzione. La giovane si trova presso una struttura protetta i tre aguzzini al carcere di Santa Bona. Di seguito il commendi del Dirigente del Commissariato di Conegliano, ViceQuestore Giuseppe Corsi.