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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE
Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa
Il Genesis International era una importante sfida per il torinese, che si trovava a fare i conti con i più grandi protagonisti della disciplina; per dirne alcuni, Dustin Johnson numero 1 mondiale, Jon Rahm n° 2, Justin Thomas n° 3, Xander Schauffele n° 4, e via così. All’appello mancava Tiger Woods, che dopo la nuova operazione al ginocchio non poteva partecipare.
Altro a non presentarsi, Cameron Champ: abita a Houston nel Texas, dove una tempesta di neve ha provocato morti, e lasciato milioni di persone senza elettricità. La gara, con in palio il colossale montepremi di 9.300.000 dollari, era comunque molto attesa.
“Il campo mi piace, ma in passato qui non ho giocato bene”. aveva detto Francesco Molinari che nel 2020 non era riuscito a superare il taglio. Ora la riprova. Nelle prime apparizioni del 2021, Chicco ha collezionato alcuni successi. Qui si sentiva a casa sua, e puntava al riscatto.
Era Johnson il favorito al titolo, in un agone che un tempo si chiamava Los Angeles Open, e che aveva già fatto suo nel 2017. Il 2020 è stato per lui un anno da incorniciare, concluso con il trionfo al Masters; nel 2021 ha avuto successo al Saudi International, torneo dell’European Tour.
Il Campo, che ha ospitato lo Us Open nel 1948 e il PGA Championship nell’83 e nel ‘95, sarà sede dell’evento, per quanto riguarda il golf, dei Giochi Olimpici di Los Angeles nel 2028.
È Sam Burns, 24enne della Louisiana professionista dal 2017, a dominare nella prima giornata. Ha preso il via con un eagle alla prima buca chiuso in bellezza con tre birdie nelle ultime tre, ha finito il giro in modo strepitoso, a 64 (-7). Alle sue spalle Matthew Fitzpatrick e Max Homa, un colpo in più. Strepitoso il tiro che fa il coreano Tae Hoon: imbuca alla 16 con un solo colpo, combinando uno splendido eagle. Buona la prestazione di Francesco Molinari, chiude 19esimo.
Il secondo giro trova Burns decisamente in fuga; con -5 di giornata, prende il largo a 5 lunghezze di vantaggio sugli inseguitori, score complessivo -12. Dustin Johnson recupera dieci posizioni, si porta al secondo posto a -7, in compagnia di McCumber, di Kokrak e del cileno Joaquin Niemann. Fitzpatrick cala leggermente, ma stupisce il suo putt stratosferico alla buca otto: la pallina deve percorrere mezzo green, ma va in buca. Non è da primato il giro di Francesco Molinari, ma supera il taglio: Incappa in un doppio bogey alla 18, chiude 40esimo. Il taglio fa vittime illustri: Rory McIlroy con +7, Justin Thomas, con +9. Eliminati anche Gary Woodland, Bubba Watson, Hideki Matsuyama, Sergio Garcia, Bryson DeChambeau, importanti giocatori! È un percorso pieno di difficoltà, Campioni con score sopra il par del Campo che fanno le valigie. Insomma, un’ecatombe.
Adesso Burns sente un po’ di ansia; avverte il fiato sul collo di chi è alle sue spalle. E poi ci sono ancora grandi nomi in agguato come Francesco Molinari, e il Campione del mondo Dustin Johnson. Cala quindi un po' di tono Burns, ma fa 5 birdie e due bogey, e rimane in testa. Francesco Molinari colleziona tre birdie e due bogey, è 14esimo a -1.
Il finale è sorprendente, non vince Burns che è stato sempre al comando, in tutti tre i precedenti giri. Forse la stanchezza, forse l’ansia determinata dal ritardo di quattro ore a causa del forte vento, e poi dalla definitiva sospensione per sopraggiunta oscurità. È Max Homa a vincere il “Genesis”, e così parla ancora americano il PGA Tour, per la quarta settimana consecutiva.
Per Homa è una vittoria da sogno; ha calpestato quel campo ancora bimbetto, quando seguendo il padre chiedeva autografi ai campioni delle competizioni. Giunto alla 18 in parità con Tony Finau, vince alla seconda buca supplementare, e non sa contenere la felicità. Il sogno è fatto realtà! Per Homa, 30enne di Burbank (località vicino a Los Angeles), è sempre stato il campo più amato
“Questo torneo significa tantissimo per me, non riesco davvero a spiegare la felicità che sto provando” questa la gioia dello statunitense, per una impresa arrivata anche grazie al sostegno dell’amico-caddie e della moglie Lacey. Dopo un birdie alla buca 17, alla 18 Homa fallisce il putt della vittoria, da meno di un metro, e concede a Finau lo spareggio. “Questa è la nostra città, il tuo torneo, e il tuo campo da golf. Dobbiamo vincere”. Così lo incita Joe Greiner, caddie e amico. “Dimentica in fretta l’errore e vinci”, sono le parole pronunciate al telefono dalla moglie prima del play-off. Così è stato: con un par alla seconda buca di spareggio, Homa è riuscito a superare Finau.
La festa a Pacific Palisades è stata tutta per Homa, che s’è costruito la vittoria nell’arco di tutte e quattro le giornate, unico giocatore a far registrare sempre un punteggio sotto il par. Con questa impresa Homa è salito di 53 posti nel world ranking, intasca un assegno di 1.674.000 dollari.
Va evidenziata anche la terza Top 10 di Francesco Molinari: ha chiuso in ottava posizione, alla pari con Dustin Johnson, numero 1 mondiale. Per il piemontese, ora socio al Riviera Country Club, ulteriore prestigio; recupera 22 posizioni nel world ranking, rientra tra i migliori 100 giocatori al mondo. Nonostante che, nella gara giocata con i migliori golfisti in assoluto, non avesse potuto contare sul caddie Mark Fulcher perché positivo al Covid, ha ugualmente dato un’eccellente prova.
Mentre termino la cronaca del torneo, giunge la notizia dell’incidente capitato a Woods: l’auto di Tiger, che era solo al volante di un Suv Genesis Gv80, forse per eccesso di velocità, ha urtato lo spartitraffico, ha colpito un albero sulla corsia opposta, e si è più volte ribaltata. Estratto dalle lamiere era cosciente, presentava fratture multiple agli arti inferiori, nessuna traccia di alcool e droga. Ricoverato all’ospedale più vicino gli sono state riscontrate fratture a tibia, perone, piede e caviglia della gamba destra. è stato poi trasferito al Cedars-Sinai di Los Angeles per programmare immediatamente la rieducazione. Povero Tiger, ha 45 anni, la schiena in disordine, adesso le gambe rotte, ma si sta riprendendo, e ha il morale alto. I medici dicono che se non subito, potrà comunque presto riprendere a giocare. Auguri Tigre!
Paolo Pilla