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Catanese, era latitante dal 1999
ARRESTATO VITO ZAPPALĂ€
Fermato dalla polizia mentre faceva jogging
MOGLIANO - (nc) E' stato arrestato a Mogliano mercoledì poco dopo le 9 mentre faceva jogging come tutte le mattine: in tuta e affaticato dalla corsa mai si sarebbe aspettato di finire in carcere dopo ben 11 anni di latitanza. A finire in manette il 61enne Vito Zappalà: a bloccarlo gli agenti della squadra mobile di Treviso e della Polizia di Catania. L'uomo, inserito nella lista dei 30 ricercati più pericolosi al pari del boss Mattia Messina Denaro, si nascondeva da qualche mese nella Marca, a Mogliano, presso un'abitazione di via Barbiero che divideva con una donna con cui aveva una relazione, un'impiegata trevigiana di 48 anni, separata. Neppure lei era a conoscenza del passato del compagno che era in Italia con documenti e passaporto falsi e con il nome di tale Rosario Vilardi. L'uomo è affiliato al clan catanese dei Laudani e deve scontare ben 29 anni di carcere per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, una condanna che risale al 1996. Era poi fuggito verso il nord-Europa, nascondendosi tra Belgio e Olanda: da li gestiva i traffici di droga per conto della mafia. “Treviso non è immune da infiltrazioni mafiose”: ha commentato il Questore di Treviso, Carmine Damiano. Questo infatti è il secondo arresto in Veneto di un rappresentante mafioso in Veneto nel giro di appena una settimana. L'uomo utilizzava oltre 20 schede telefoniche e da qualche mese, per amore di quella donna che lo ospitava, aveva deciso di tornare in Italia: la sua identificazione risale a poche settimane fa. Al momento dell'arresto Vito Zappalà ha tentato di negare l'evidenza fornendo false generalità ma ha poi subito ritrattato quando ha visto tra gli agenti alcuni poliziotti catanesi che da anni lo braccavano e ben lo conoscevano.
