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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Montebelluna, eseguito dal dottor Gianfilippo Neri

ECCO IL DEFIBRILLATORE CUTANEO

Primo intervento in provincia su un paziente 40enne


MONTEBELLUNA - Nei giorni scorsi il dottor Gianfilippo Neri, direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia di Montebelluna, e la sua collaboratrice, dottoressa Arianna Gardin hanno effettuato il primo impianto di defibrillatore sottocutaneo nella provincia di Treviso. L’intervento è stato effettuato in un paziente di 40 anni con una grave malattia cardiaca e con una anomalia vascolare che rendeva impossibile l’impianto trans-venoso tradizionale. L’S-ICD, prodotto negli Stati Uniti, è completamente sottocutaneo, infatti, sia il defibrillatore che l’elettrodo sono impiantati appena sotto la pelle nella regione toracica (figura). L’elettrodo viene posto in prossimità dello sterno completamente al di fuori  del sistema venoso e toracico così da evitare i problemi associati all’approccio transvenoso  come la difficoltà di impianto, l’ostruzione venosa, l’esposizione a radiazioni, il rischio di perforazione cardiaca, e rottura della succlavia, la difficoltà di estrazione dei cateteri in cronico inglobati da fibrosi significativa.