Il 26enne colombiano gioca la sua ultima carta per rimanere a Parigi
DA ZULUAGA ARRIVA IL NO DEFINITIVO AL RIENTRO IN ITALIA
Stupro: tempi più lunghi per la riconsegna alle autorità italiane

PARIGI – (gp) Julio Cesar Zuluaga Aguirre si rifiuta definitivamente di tornare in Italia. Dopo una prima apertura chiedendo di essere messo in contatto con un legale italiano, l'avvocato Giovanni Autiero, per mettere a punto la strategia difensiva, ora il 26enne colombiano accusato del brutale stupro messo a segno nei pressi del sottopassaggio della stazione ferroviaria di Treviso lo scorso 24 ottobre ai danni di una studentessa di 21 anni, ha riferito al procuratore generale presso la Corte d'Appello di Parigi di non voler tornare a Treviso per essere processato. Un “no definitivo” che ovviamente non permetterà al colombiano di rimanere in Francia, come ha sottolineato il procuratore capo di Treviso Antonio Fojadelli, ma costringerà il tribunale parigino, che deciderà il prossimo 14 dicembre per la riconsegna dell'indagato alle autorità italiane, ad avviare procedure diverse per riportare Zuluaga a Treviso rispetto a quelle previste se il ritorno in Italia fosse stato volontario. Di conseguenza i tempi per poter interrogare e processare il 26enne si allungano, ed è molto probabile che il trasferimento di Zuluaga nel carcere di Trento o Pordenone, quelli più vicini a Treviso e specializzati per i reati a sfondo sessuale, slitti ai primi giorni del 2012. Nel frattempo il colombiano rimarrà rinchiuso nel carcere di Parigi dov'è detenuto dallo scorso 3 novembre quando venne arrestato mentre cercava di arruolarsi nella “Legione straniera”, unica via di fuga per scampare al mandato d'arresto internazionale che pendeva su di lui.