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Una carriera di successi e qualche rimpianto: le parole del suo congedo
FOJADELLI LASCIA: ULTIMO GIORNO DA CAPO DELLA PROCURA
Dopo otto anni a Treviso, il procuratore va in pensione
TREVISO – (gp) Dopo otto anni passati alla guida della Procura di Treviso, e 41 di onorato servizio in Magistratura, Antonio Fojadelli lascia il Palazzo di Giustizia di via Verdi e va in pensione. Un addio (ufficialmente dal 15 dicembre) senza grosse cerimonie, con lo stile e l'educazione che lo ha contraddistinto per tutto il suo mandato. Nell'ufficio al terzo piano del tribunale di Treviso Antonio Fojadelli è entrato nel dicembre del 2003, dopo essere stato Pretore a Venezia dal 1970 al 1978, sostituto procuratore a Venezia dal 1978 al 1992, coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia a Venezia dal 1992 al 1997 e procuratore capo presso il tribunale di Vicenza dal 1997 al 2003. Una carriera fatta di successi, come l'arresto di Felice Maniero e lo smantellamento della Mala del Brenta, e di rimpianti, come il non essere riusciti a mettere le mani sul quarto killer dei coniugi Pellicciardi a Gorgo al Monticano o risolvere il caso di Sandra Casagrande, la pasticcera di Roncade uccisa il 29 gennaio 1991. L'ufficio del procuratore Fojadelli, storicamente pieno di fascicoli, appare ora spoglio. Ma qual'è l'eredità che lascia il numero uno della Procura ai suoi colleghi? Queste le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni dal procuratore capo di Treviso Antonio Fojadelli.