Otto giorni per ritirare dal commercio qualsiasi collegamento col tenore scomparso
GUERRA SUI DIRITTI D'IMMAGINE: PARTE LA DIFFIDA A ODINO MARCON
Claudio Del Monaco all'attacco contro il presidente dell'Istituto lirico

TREVISO – (gp) Otto giorni di tempo per ritirare dal commercio pubblicazioni, per eliminare dalla rete qualsiasi file, foto o documento, e per cancellare qualunque collegamento con il nome di Mario Del Monaco. Questa l'ultima offensiva promossa da Claudio del Monaco, figlio del grande tenore scomparso, nei confronti di Odino Marcon, il presidente dell'Istituto lirico Mario Del Monaco, raggiunto da una diffida ufficiale che sembra soltanto il preludio di un'azione legale destinata a protrarsi nel tempo e nei modi. Dopo la querela per diffamazione presentata la scorsa settimana nei confronti dell'avvocato Fabio Amadio, ultimo tassello della battaglia giudiziaria con l'assicuratore di Preganziol Cosimo Filomeno, Claudio Del Monaco torna a difendere il nome e l'immagine del padre contro chi l'avrebbe utilizzato indebitamente e soprattutto senza averne il diritto. Nella diffida si legge inoltre che Claudio Del Monaco, dopo essere venuto a conoscenza di alcune dichiarazioni rilasciate da Odino Marcon e rinvenibili via web, smentisce che Marcon sia “mai stato allievo o confidente di Mario Del Monaco” e, “escluso che abbia mai avuto familiarità” con il tenore, lo invita a “ritirare ogni affermazione in proposito che costituisce una pura e semplice millanteria”. Ma c'è di più: oltre alla diffida è stata inviata una lettera anche al Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna. Nell'ateneo romagnolo è presente infatti un “archivio del canto” a cui, nel 2008, Odino Marcon avrebbe messo a disposizione “l'archivio personale di Mario Del Monaco, comprensivo della rassegna stampa relativa all'intera carriera, raccolta dalla moglie del cantante, di una ricca collezione di fotografie professionali e private, e di vari documenti cartacei”. Proprio a fronte di tale circostanza Claudio Del Monaco sottolinea come Odino Marcon non abbia mai ricevuto per donazione né abbia mai acquistato tali documenti, e quindi invita l'Archivio a non disporne in alcun modo in quanto i “memorabilia” sarebbero stati ottenuti indebitamente. Da parte sua Odino Marcon, che è stato invitato a dire come sia entrato in possesso di tali documenti, ha detto che il nome di del Monaco non è mai stato utilizzato per far business ma sempre a fini culturali.