Il consulente finanziario trevigiano si trova rinchiuso nel carcere di Verbania
FRODE FISCALE E RICICLAGGIO: IN MANETTE ALESSANDRO JELMONI
Coinvolti gli industriali Giacomini: all'estero 200 milioni di euro

VERBANIA – (gp) Frode fiscale e riciclaggio. Queste le accuse che hanno portato all'arresto di Alessandro Jelmoni, consulente finanziario trevigiano di 45 anni, attualmente rinchiuso nel carcere di Verbania. Secondo l'accusa il broker avrebbe aiutato la famiglia di industriali Giacomini a trasferire all'estero circa 200 milioni di euro, denaro che dunque sarebbe stato sottratto al Fisco.
E' stato lo stesso Jelmoni, che vive all'estero, a rientrare in Italia e a costituirsi consegnandosi alle forze dell'ordine. In manette sono finiti anche i fratelli Corrado ed Elena Giacomini, imprenditori novaresi che si occupano di rubinetti e impianti idraulici. Per il procuratore capo di Verbania Giulia Perrotti, gli amministratori della società avrebbero realizzato “attraverso un sistema collaudato di frode e ripulitura del denaro”, un trasferimento di ingenti somme all'estero.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato proprio Jelmoni, attraverso la sua attività di broker e la gestione di due società con sede in Lussemburgo, la “Giacomini Trust” e la “J&Be”, a contribuire a creare un giro di fatture false, riciclaggio ed esportazione illegale di capitali.