L'organizzazione firmata da Fondazione Prada per i 50 anni dalla nascita di Fluxus
SOME LITTLE FLUXUS EVENTS, AL VIA L'ESPOSIZIONE A CA' CORNER
Un'avanguardia di artisti in mostra a Venezia fino al 7 settembre

Il termine Fluxus nacque nel 1961 a New York, con George Maciunas (1931-1978), ma diventò popolare l’anno dopo, nel 1962, a Wiesbaden, in Germania, con una serie di azioni musicali e di eventi che segnarono la storia dell’arte moderna e in particolare delle performance. Definire Fluxus è definire l’indefinibile, ciò non toglie che la sua poetica abbia per sempre, con Cage soprattutto, cambiato la musica contemporanea e il modo di porsi nei confronti dell’arte. In Fluxus si realizza una duplice alleanza, del verbo con il gesto, della parola con il silenzio, del non-sense con l’assoluta serietà del gioco. Per George Maciunas Fluxus ha rappresentato l’irruzione dell’imprevisto nella vita corrente con l’obiettivo di restituire all’arte il suo antico sogno, di esperienza capace di produrre nuovi legami sociali al di là di ogni forma di potere e di violenza.
Per ricordare questa piccola e ultima utopia del Novecento la Fondazione Prada ha affidato a Gianni-Emilio Simonetti – uno degli artisti italiani che ha fatto parte di Fluxus e che si occupa di musica fin dal 1960 – la riedizione, il più possibile aderente allo spirito del tempo, di un Fluxus Concert, diviso in due parti e di un Fluxdinner. A questo proposito Arthur C. Danto, il decano della filosofia dell’arte negli Stati Uniti, in Unnatural Wonders (2005) ha scritto, “ciò che distingueva Fluxus negli anni ’70 era l’uso del cibo come arte e oggetto di numerose performance”. Com’è nello spirito di Fluxus la direzione di questi eventi è di Simonetti, ma egli si avvarrà dell’aiuto di giovani performer non professionisti: Evelina Carrara, Sara Murrone, Giulia Tacchini, Melissa Sieben e, Andrea Grotto, Gionatan Lassandro, Jacopo Pagin, Giulio Saverio Rossi.
