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Treviso, indagine della Questura, coinvolti Sergio Bortotto e Paolo Gallina
ASSOCIAZIONE PARAMILITARE INDAGATI 18 VENETISTI
Sono tutti aderenti al "Movimento di liberazione del popolo veneto"
TREVISO - Diciotto avvisi di garanzia con l'ipotesi di reato di associazione paramilitare per altrettanti componenti del “Movimento di liberazione del popolo veneto”. Perquisite dalla polizia, al termine di un'indagine avviata nel marzo scorso, le abitazioni dei coinvolti. Tra questi ci sono due dei promotori della “polisia veneta” che già nel 2009 finì nel mirino degli investigatori per la stessa ipotesi di reato. Si tratta di Sergio Bortotto, presidente del movimento e addetto alla sicurezza dell'Ipermercato Panorama di Villorba, e Paolo Gallina, comandante della polizia locale di Cornuda. Oltre a Bortotto e Gallina risulta tra gli indagati anche il titolare del pub “Vivavoce” di Maserada, Loris Zanatta. Nel locale, secondo gli investigatori, avveniva il reclutamento alla "polisia". In provincia di Treviso altre undici componenti del movimento hanno ricevuto l'avviso di garanzia: Sandro Meneghin (di Contea), Paolo Tagliabue, Achille Putzolu, Alberto Rosso, Enrico Pillon, l'ex leghista Enrico Zanardo, di San Biagio di Callalta, Eros Marchi, Giancarlo Carlesso, Fabio Piccoli (di Spresiano), Mario Tagliabue e Tino Sgroi. Indagati anche i vicentini Davide Giaretta (di Trissino), Luciano Benetti e Giancarlo Carlesso, il padovano Alessandro Baretta (di Anguillara Veneta) ed il veronese Sandrino Speri (di Pescantina).
Durante le perquisizioni, avvenuto appunto nelle province di Treviso, Verona, Padova e Vicenza sono state sequestrate uniformi, armi, tesserini, componenti per preparare munizioni. Nelle pagine del sito del movimento è presente un intervento del presidente, Sergio Bortotto (già coinvolto nell'inchiesta del 2009 riguardante la Polisia veneta come il suo vice, Paolo Gallina) che riteneva ospite sgradito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "E' stato quasi un sequestro di persona -racconta il comandante della polizia locale di Cornuda- questo è un atto di aggressione, continuano ad arrampicarsi sugli specchi: il diritto internazionale va rispettato. Stamani (ieri ndr) ha detto ai polizotti: "vengo contro la mia volontà"; si è ripetuto il chlichè dell'altra volta e questo è davvero insopportabile".
Ai nostri microfoni la sua reazione a questa nuova indagine preceduta dagli interventi del pm Giovanni Valmassoi e dal Questore Carmine Damiano.
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