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Tra il '42 e il '43 furono internati centinaia di civili ex jugoslavi
UN BASSORILIEVO PER RICORDARE LE VITTIME DEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI TREVISO
Domenica 27 gennaio, ore 10.30, presso la Chiesa di Santa Croce

TREVISO - Istituito nel 2000 per ricordare la tragedia della Shoah, quest'anno il Giorno della Memoria a Treviso assume un significato particolare. Domenica 27 gennaio, nella Chiesa di Santa Croce, presso l'ex Ospedale San Leonardo di Treviso, oggi sede dell'Università, verrà installato un bassorilievo in memoria delle vittime del Campo di Concentramento di Treviso. La scelta del luogo non è casuale e fa da ponte tra l'oblio e la volontà di continuare la memoria di questa pagina di storia, rimossa dalla coscienza collettiva a lungo tempo. Infatti, in quello che allora era l'ospedale di Treviso passarono diverse centinaia di detenuti che nel campo si ammalarono e che conto' oltre duecento morti. Allocato nell'area che oggi è occupata dalla Caserma Cadorin, il campo d'internamento imprigiono' migliaia di civili, uomini, donne e bambini, di origine ex jugoslava. L'evento, fortemente voluto dall'Istresco, l'Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea, vedrà la partecipazione delle autorità della Provincia e del Comune di Treviso, e di rappresentanti istituzionali della Slovenia e della Croazia: l'ambasciatore della Repubblica di Slovenia in Italia, il Console Generale della Croazia a Trieste, e di una donna che visse nel campo da bambina e testimonio' la sua esperienza attraverso disegni e temi. Dopo lo scoprimento del ceppo, si terrà nel pomeriggio, alle ore 15, un concerto della Banda Musicale di Treviso “Domenico Visentin” presso i Musei Civici di Santa Caterina
Ai nostri microfoni interviene la professoressa Francesca Meneghetti, ricercatrice Istresco e autrice del volume “Di là del muro. Il campo di concentramento di Treviso (1942-43)”.