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LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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L'attore di "Gomorra" era accusato di commercio di opere d'arte contraffatte

FALSO "AFRO": CINQUE MESI AL REGISTA MASSIMO EMILIO GOBBI

Il suo legale, l'avvocato Rigobello, ha già annunciato ricorso


TREVISO - (gp) Da denunciante era diventato imputato. E ora ha rimediato anche una condanna a 5 mesi di reclusione (pena sospesa). Protagonista della vicenda è il regista, attore e produttore cinematografico veneziano Massimo Emilio Gobbi, finito alla sbarra per commercio di opere d'arte contraffatte. Fu lo stesso Gobbi (l'imprenditore veneto nel film “Gomorra” di Matteo Garrone) a dare il via alle indagini riguardo a un dipinto firmato dall'artista friulano Afro Basaldella e risultato palesemente falso. Il regista, che colleziona anche opere d'arte, aveva deciso di metterlo in vendita: l'olio su tela era quotato 100 mila euro. Per questo prese contatti con un gallerista trevigiano: era il 2006 e il dipinto rimase in vendita per un paio di mesi e poi, non trovando acquirenti, venne restituito al legittimo proprietario. Fu in quel momento che Gobbi si recò dalla Guardia di Finanza dicendo che il quadro era stato scambiato e che quello che gli era stato restituito era un falso. Che fosse una copia è certo, come affermato dal professor Giovanni Granzotto, uno dei maggiori esperti della pittura di Afro. Ma per gli inquirenti Gobbi sarebbe stato d'accordo con il gallerista per lucrare sulla vendita del quadro. Difeso dall'avvocato Leandro Rigobello, l'uomo ha già annunciato ricorso in appello.