Il 57enne bellunese si schiantò con il suo Piper a Cisno di Valmarino l'8 dicembre 2012
BRUNO DE DEA UCCISO IN VOLO DA UN MALORE: FASCICOLO ARCHIVIATO
Gli accertamenti hanno escluso sia l'errore umano che il guasto tecnico

CISON DI VALMARINO – (gp) Si è chiuso con un'archiviazione il fascicolo aperto dal sostituto procuratore Francesca Torri sulla morte di Bruno De Dea, il 57enne bellunese trovato cadavere in seguito allo schianto del suo Piper sul monte Torresel, nel comune di Cison di Valmarino, il 7 dicembre scorso. I risultati degli accertamenti tecnici sul velivolo posto sotto sequestro hanno escluso, oltre all'errore umano, anche che l'incidente sia stato causato da un guasto tecnico o da un errore di progettazione. Esiti che di fatto hanno confermato quanto aveva già stabilito la perizia medico legale eseguita dall'anatomopatologo trevigiano Alberto Furlanetto: al momento dell'impatto Bruno De Dea non era già più cosciente a causa di un malore che lo aveva colpito mentre si trovava ai comandi del suo Piper. Il 57enne, molto conosciuto a Belluno in quanto titolare del frequentatissimo pub Excalibur di via Vittorio Veneto, aveva alle spalle decine e decine di ore di volo ed era partito da San Marino attorno alle 11 di mattina di venerdì 7 dicembre, tre quarti d'ora prima dello schianto. La carcassa dell'aereo era stata recuperata, assieme al corpo dello sfortunato pilota, soltanto due giorni più tardi. Fin dall'inizio l'ipotesi degli inquirenti era stata quella di un malore fatale in quanto Bruno De Dea era un pilota esperto, conosceva bene il velivolo e le condizioni meteo quel giorno erano più che buone.