TREVISO - Un'ondata di maltempo senza precedenti, con pioggia battente fin dalle prime luci dell'alba e forte vento, hanno rovinato la festa rosa per l'arrivo a Treviso della 12ª tappa del Giro d'Italia e soprattutto messo ko la Marca. Una vera e propria bomba d'acqua. Colpita soprattutto la zona a sud della provincia: sott'acqua i territori di Silea, Mogliano, Preganziol, Zero Branco, Quinto ma anche Casier, Casale, Carbonera e lo stesso capoluogo, soprattutto i quartieri di Canizzano e San Zeno. Numerosi i sottopassi allagati in tutta la provincia (a Treviso chiusi quelli di Selvana, San Zeno, in via Sarpi ma anche a Ponte di Piave e Preganziol, nella foto) e le strade invase dall'acqua e quindi chiuse durante quasi tutta la giornata: il caso più clamoroso è senza dubbio a Treviso, in via Ghirada che è stata invasa da oltre mezzo metro d'acqua, isolando di fatto i residenti (alcuni anziani sono stati aiutati da medici del Suem e pompieri a risalire in casa). A Frescada di Preganziol (rimasta a lungo senza energia elettrica) sono state evacuate dai vigili del fuoco due scuole elementari, la Vittorino Da Feltre e la Giovanni Comisso; stessa sorte anche per gli alunni degli istituti di Zero Branco. Proprio in questo territorio la situazione più drammatica con il fiume Zero a rischio esondazione e zona sommerse anche da oltre un metro d'acqua come via Fontane e via Tessarotti. Tracimati i fiumi Bigonzo, il Dosson mentre preoccupa la situazione del Sile: il porticciolo di Casier è stato completamente invaso dall'acqua. Sotto controllo la situazione di Livenza, Piave, Monticano e Meschio. Problemi dovuti all'acqua anche nel montebellunese, in particolare sul Montello, ed in Sinistra Piave. A causa del maltempo la tappa del Giro d'Italia che partiva da Longarone (di cui sono stati annullati per motivi di sicurezza gli ultimi 5 km) non ha visto il consueto spettacolo di pubblico: mura semivuote e anche sulle strade erano davvero pochi i coraggiosi ad assistere all'evento. Intanto durante la mattinata sia il Put che la tangenziale, a causa di alcuni microtamponamenti, era rimasti a lungo paralizzati, ben prima delle chiusure previste per il passaggio della corsa rosa. In tutta la giornata sono state oltre 250 le telefonate giunte ai centralini del comando provinciale dei vigili del fuoco, per una giornata che davvero sarà tristemente memorabile. Anche il Suem e la protezione civile sono stati ampiamente mobilitati nell'arco di tutta la giornata. Attivata nel pomeriggio la Sala Operativa Unificata di Protezione Civile dislocata presso la sede centrale del Comando dei vigili del fuoco. Nella Sala Operativa in questione risultano presenti, oltre al Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Treviso, personale della Prefettura di Treviso, del Suem 118, del Genio Civile e della Provincia di Treviso, per il coordinamento complessivo dell’evento emergenziale.