Patteggiano due titolari della cava Boccato e il datore di lavoro di Alessio Guerra
OPERAIO MORTO DOPO SEI ANNI DALL'INFORTUNIO: PRIMI VERDETTI
Rinviato a giudizio il terzo socio: il processo inizierà a metà settembre

RONCADELLE – (gp) Primi verdetti per la per la morte di Alessio Guerra, il 31enne deceduto il 13 gennaio 2012 in seguito al grave infortunio di cui era rimasto vittima sei anni prima, alla cava Boccato a Roncadelle di Ormelle, a causa del quale rimase tetraplegico. Quattro gli imputati che sono comparsi di fronte al gup Umberto Donà per rispondere del reato di omicidio colposo per violazioni in materia di antinfortunistica sui luoghi di lavoro. Tre di loro hanno scelto la via del patteggiamento, il quarto ha deciso di non optare per alcun rito alternativo per dimostrare la propria innocenza. Il giudice ha inflitto un anno, sei mesi e venti giorni a Lionello Boccato, un anno, cinque mesi e dieci giorni a Danilo Boccato (i titolari della cava in cui si verificò l'incidente), e un anno e sei mesi a Flavio Vedovato, il datore di lavoro di Alessio Guerra. Per tutti è stata anche disposto la sospensione condizionale della pena. Rinviato a giudizio invece Paolo Trentin (il terzo titolare della cava): per lui il processo inizierà a metà settembre. Era il 10 giugno 2006 quando il giovane, mentre stava eseguendo lavori di manutenzione in un impianto della ditta di trasporto ghiaia, rimase schiacciato dal peso di un cassone in metallo che stava alzando con i colleghi. Ebbe inizio così il suo calvario: rimasto tetraplegico, Alessio fu prima ricoverato a Treviso, poi a Vicenza e Udine, fino al ritorno a casa dove la famiglia lo ha sempre accudito amorevolmente. Guerra aveva trascorso gli ultimi tre mesi di vita in rianimazione a San Donà per un'infiammazione alle vie respiratorie. Sembrava essersi ripreso, ma poi subentrò improvviso il peggioramento che gli fu fatale. Inizialmente venne indagato anche il medico di base di Guerra in quanto avrebbe sottovalutato una broncopolmonite del suo paziente che ne causò poi la morte. Il tribunale di Venezia aveva in seguito disposto l'archiviazione della sua posizione.