Chiesto il processo per l'autotrasportatore che manovrava il carrello elevatore
TRAGEDIA ALLO STADIO DI MONIGO: IN AULA IL CASO DI VINICIO ARTUSO
Un unico imputato per il decesso del responsabile della club house

TREVISO – (gp) Dopo un anno di indagini, accertamenti tecnici da parte dello Spisal e documentali in materia di sicurezza affidati alla polizia giudiziaria, la Procura di Treviso ha chiuso le indagini in merito all'infortunio sul lavoro costato la vita a Vinicio Artuso, il 59enne di Preganziol responsabile della club house dello stadio di Monigo, e chiesto il rinvio a giudizio per l'autotrasportatore 50enne dipendente della ditta Lorenzon che era stato incaricato di portare via il carrello elevatore della Cofiloc (che con una nota aveva specificato che l'evento non era in alcun modo riconducibile alla società). Un'inchiesta delicata, non solo dal punto di vista formale, ma anche per il fatto che l'imputato conosceva da anni la vittima e non è riduttivo definirli amici. La dinamica del sinistro è stata scandagliata in ogni dettaglio e al termine degli accertamenti è stato stabilito quanto si presumeva dall'inizio: il carrello elevatore si inclinò sul fianco disarcionando Vinicio Artuso e facendolo precipitare da un'altezza di 5 metri. I comandi del carrello c'erano sia all'interno della pedana sia alla base del mezzo, manovrato appunto dall'imputato. La Procura ipotizza che a eseguire il movimento fatale sia stato proprio lui, chiedendone il processo per omicidio colposo.