Questo sito usa i cookies per offrirti una migliore esperienza di navigazione.  Conferma Privacy Policy
Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

Invia Invia a un amico | Stampa Stampa notizia |  


 

Disposti invece gli arresti domiciliari per il 36enne di Spresiano Marco Bortoluzzi

FATTURE FALSE PER 25 MLN DI EURO: IN CARCERE IL PILOTA FABIO VALLE

Maxi indagine della Gdf: indagati anche Wilma Rizzo e Manolo Biz



TREVISO
– (gp) Un giro di fatture false per operazioni inesistenti da 25 milioni di euro per un'Iva non versata da quasi 5 milioni. In sintesi sono le accuse che hanno portato in carcere l'ex pilota Fabio Valle, 52enne di origini vittoriesi ma residente a Villorba, e agli arresti domiciliari Marco Bortoluzzi, 36enne montebellunese residente a Spresiano. L'indagine della Guardia di Finanza di Treviso, coordinata dal sostituto procuratore Iuri De Biasi, titolare del fascicolo, ha portato anche all'iscrizione nel registro degli indagati di Wilma Rizzo, la madre 85enne di Valle, e di Manolo Biz, 37enne pordenonese di Cordenons e attualmente residente a Barcellona. Proprio dalla Spagna sarebbero giunte le decisive segnalazioni delle autorità competenti in materia di antiriciclaggio per chiudere il cerchio dei complessi accertamenti finanziari effettuati dalle Fiamme Gialle, sfociati nell'esecuzione delle due misure di custodia cautelare firmate dal gip trevigiano Silvio Maras. Nel mirino degli inquirenti sono finite le società di Fabio Valle “Blusteel srl”, “Mobile Products srl” e “O.M.B. Srl”, di cui risulta amministratore di fatto. L'amministratrice di diritto, e quindi legale rappresentante, sarebbe invece stata la madre, Wilma Rizzo, che secondo quanto sostenuto dalla Procura di Treviso avrebbe ruoli amministrativi di vertice in ben 14 società. Il ruolo di Manolo Biz, parente di Valle e della Rizzo sarebbe stato quello di utilizzare la sua società spagnola, la “Ustari Extens SL” con sede a Barcellona che risulta cancellata dal 2008, per emettere le fatture false. In più, una volta ricevuti i bonifici sul suo conto dalla Blusteel, avrebbe materialmente prelevato le intere somme versate trattenendosi 1.500 euro per ogni operazione prima di consegnare i contanti a Valle. Circostanze confermate dall'ex moglie di Valle in fase di indagini: la donna, che fu dipendente della “Mobile Products srl”, avrebbe riferito espressamente dell'esistenza di falsi contratti tra la società di Villorba e quella spagnola di Biz relativi al noleggio di macchinari con la conseguente emissione di fatture fittizie. Marco Bortoluzzi invece, titolare della omonima società “BM di Bortoluzzi Marco”, oltre a non aver mai presentato dichiarazioni dei redditi e Iva dal 2 marzo 2009 (giorno di inizio attività della ditta), non aver mai versato imposte all'erario e a non aver avuto dipendenti dal 2011, secondo la Procura avrebbe anche lui emesso fatture per operazioni inesistenti in favore della Blusteel, risultandone peraltro dipendente dall'aprile 2013. Fatto che, secondo gli inquirenti, denota come la sua società risulti di fatto inesistente.