Innamorato di una squillo, chiese a un amico di accompagnarlo: era un carabiniere
CASA DEL SESSO IN VIA RONZINELLA: L'INCHIESTA PARTITA DA UN CLIENTE
A processo per sfruttamento della prostituzione la maitresse cinese

MOGLIANO VENETO – (gp) Fu un cliente, in maniera quasi involontaria, a far scattare l'inchiesta su un appartamento di via Ronzinella a Mogliano Veneto trasformato in bordello. Nel processo a carico della presunta maitresse, la cinese Wang Yuchun accusata di sfruttamento della prostituzione, a giocare un ruolo fondamentale saranno i clienti, che verranno chiamati a testimoniare nel corso della prossima udienza. Uno di loro è già stato sentito in aula, facendo emergere un particolare finora inedito. Innamoratosi di una delle ragazze che “lavorava” in via Ronzinella, per paura di incappare in qualche spiacevole episodio chiese a un amico di accompagnarlo a un appuntamento con lei. L'amico, in realtà, era un carabiniere in borghese. Assieme entrarono nell'appartamento chiedendo se fosse presente la ragazza di cui il teste si era invaghito. La presunta maitresse rispose che la giovane non c'era, ma che se avessero voluto c'erano altre ragazze disponibili. Da lì partirono gli accertamenti degli inquirenti che avrebbero documentato il continuo viavai di persone e di giovani lucciole. Il blitz dei carabinieri nella casa del sesso era stato effettuato nel dicembre del 2011. L’indagine era partita da Marghera e la tenutaria, forse allarmata dei controlli in altri bordelli della città spesso travestiti da centri massaggi, aveva preferito spostarsi nella Marca non sapendo però di essere sotto controllo. Per la Procura a coordinare l'attività delle squillo era proprio l'imputata. Diversa la versione della difesa, rappresentata dall'avvocato Andrea Zambon, secondo cui Wang Yuchun avrebbe semplicemente ospitato due connazionali.