Sotto accusa un cicloamatore 41enne di Forlì-Cesena
POSITIVO ALL'ANTIDOPING ALLA GRANFONDO PINARELLO: IN AULA
L'atleta si è opposto a un decreto penale da 12.750 euro
TREVISO – (gp) Partecipa alle seconda edizione de La Pinarello Cycling Marathon (la 15° Gran Fondo Pinarello e della Marca Trevigiana) e viene trovato positivo al controllo antidoping. A finire sotto accusa un atleta residente a Meldola, in provincia di Forlì-Cesena, che dopo una lunga battaglia di competenze ha presentato opposizione a un decreto penale di condanna da 12.750 euro, in sostituzione di un mese e 15 giorni di reclusione, di fronte al giudice del tribunale di Treviso.
Ma a dover decidere se il corridore sia o meno colpevole sarà il tribunale di Forlì-Cesena, considerato che è impossibile stabilire dove abbia assunto le sostanze dopanti (ammesso che che le abbia assunte) e dunque a occuparsi del caso dovrà essere la magistratura del paese di residenza.
In sostanza i fatti contestati risalgono 17 luglio 2011. Stefano Rossi, cicloamatore oggi 41enne tesserato UDACE-CSAIN e appartenente alla società sportiva “ASD Artusiana Bike” di Forlimpopoli, all'arrivo della classica trevigiana delle gran fondo è stato sottoposto ai controlli antidoping di legge che, stando alle analisi e alle contestazioni degli inquirenti, hanno dato degli esiti impietosi: il 41enne è stato infatti trovato positivo alla benzoilecgonina (un metabolita della cocaina), al noretiocolanolone e al norandrosterone. Inoltre nelle urine dell'atleta è stata rilevata anche la presenza di testosterone e dei suoi metaboliti di origine non endogena.
Immediata era scattata la segnalazione alla Procura antidoping e a quella ordinaria, trattandosi in ogni caso di un reato penale. Le carte vennero spedite da Treviso a Roma, dove ha sede la Procura antidoping. Esaminato il caso, dalla capitale il fascicolo venne rispedito a Forlì-Cesena, giudicato competente per territorio e poi a Treviso, dov'è stato effettuato l'accertamento. Ma il giudice trevigiano, spulciato il codice di procedura, ha stabilito che dovrà essere il tribunale di Forlì a occuparsi del caso, nonostante la violazione sia stata rilevata durante La Pina Cycling Marathon.