Accusato con Eros Corai di aver distratto 600 mila euro di beni
BANCAROTTA FRAUDOLENTA: ZACCARIOTTO TORNA IN AULA
Il curatore fallimentare si è costituito parte civile a processo
GAIARINE – Dopo essere stato assolto dalle accuse di aver evaso 2 milioni di euro di Irpef e di frode fiscale (derubricata in dichiarazioni contabili infedeli), rimediando una condanna in primo grado a due anni e sei mesi soltanto per il mancato versamento Iva, l'imprenditore Mario Zaccariotto è tornato in aula per il processo più spinoso, che lo vede imputato di bancarotta fraudolenta. I giudici del Tribunale di Treviso hanno infatti aperto il procedimento penale a carico dell'ex azionista della Cucine Zaccariotto spa di Gaiarine e di Eros Corai, amministratore della Zaccariotto cucine srl. Con ruoli e responsabilità diverse, i due secondo l'impostazione sostenuta dalla Procura di Treviso avrebbero commesso una serie di irregolarità appropriandosi, attraverso la cessione di un ramo d'azienda, di beni destinati ai creditori del fallimento. Nel processo, assistito dall'avvocato Danilo Riporti, si è infatti costituito parte civile il curatore fallimentare Gianbattista Rossetti, secondo il quale sarebbero stati distratti beni per circa 600mila euro.