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L'intervista alla regista Giovanna Cordova e all'attrice Giulia Pelliciari
A TEATRO IL MITO DI "ORFEO E EURIDICE" INTERROGA LE STAGIONI DELL'AMORE
Venerdì 6 maggio al Teatro Busan di Mogliano
Sopra il link all'intervista alla regista Giovanna Cordova e all'attrice Giulia Pelliciari.
Il racconto teatrale è ambientato in un ipotetico aldilà dove si muovono i defunti e dove si incontrano due Euridici, due facce del mito: la versione classica, cantata da Seneca, Virgilio, Ovidio, e l’interpretazione moderna che, da Pavese a Rilke arriva fino allo straordinario monologo di Claudio Magris “Lei dunque capirà”. La concezione classica è incarnata da un’Euridice stereotipo dell’amore perduto, Ninfa ricoperta di fiori che canta, con la dolcezza, l’incanto e la purezza della favola, la sua convinzione di amore eterno; dall’altra parte troviamo la rielaborazione moderna di quel mito che mostra il ritratto di una donna forte, che si muove con piglio quasi maschile, ma non priva di dolcezza e di mal celate debolezze e languori.
“Orfeo ed Euridice sono certo lo stereotipo dell’amore, – racconta Giovanna Cordova – però la lettura che di quel mito ho voluto dare non si ferma a questo, ma coinvolge le ‘altre storie’ che lo stesso sottende. Amore è una parola che può voler dire tutto e niente: parlare d’amore vuol dire parlare anche di morte, che non sempre è la sua negazione; vuol dire parlare di giovinezza e vecchiaia, d’indifferenza e passione, parlare di quotidianità, delle ‘buone cose di pessimo gusto’ per dirla con Gozzano, quelle cose che più dei grandi miti rendono possibile la nostra vita e diventano perle rare nel momento in cui non ci sono più e per questo più dei miti dobbiamo imparare ad amarle”.
L’argomento viene riproposto in una veste nuova e per certi aspetti provocatoria: chi parla è sempre e solo Euridice, rivendicando il ruolo che di norma, sia nella tradizione classica che moderna, era di Orfeo. È lei che si dispera per amore, è lei che decide, mentre Orfeo, sempre presente in scena, resta muto spettatore di una realtà che non lo coinvolge e che si limita ad osservare in silenzio.
Perché Orfeo si è girato? È stata una sua decisione egoistica? È stato per troppo amore? È stato perché così ha voluto Euridice? Sono tutte domande a cui questo spettacolo non risponde formulando un giudizio di valore, ma che, piuttosto, pone allo spettatore. E ancora, le due Euridici sono completamente opposte, o sono due facce della stessa medaglia? Quale delle due ha amato di più?
Le scenografie, curate da Federico Cautero, sono virtuali: proiezioni ed effetti laser creano un gioco di luci e colori.
BIGLIETTI
15,00 € intero | 12,00 € ridotto
ACQUISTO E PREVENDITE
Biglietteria Cinema Teatro Busan
via Don Bosco 41, Mogliano Veneto (TV)
dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.00.
INFORMAZIONI
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