TREVISO - Trent'anni di Spiga d'Oro. Il noto negozio e la cooperativa che lo gestisce festeggiano tre decenni di attività come primo e ormai storico punto di riferimento del biologico a Treviso e nella Marca.
Era il 1986 - racconta uno dei fondatori, Corrado Vendraminetto, insieme ad un altro degli attuali soci, Riccardo Tasca - quando alcuni "pionieri", vicini alle teorie steineriane e alla ricerca di un'alimentazione sana, dettero vita ad un piccolo spaccio di 40 metri quadrati in via Pescheria, dove venivano venduti i prodotti di Angelo Florean, agricoltore di Sant'Angelo tra i primissimi in provincia a praticare tecniche di coltivazione biodinamica. Da lì, via via una crescita costante, passando da varie sedi, fino all'odierno punto vendita in viale della Repubblica, aperto nel 2000 in piena tempesta "mucca pazza" e, a lungo, la più vasta realtà locale del settore. Tenendo sempre un occhio di riguardo per l'ortofrutta, ma anche per pane (è stato costituito anche un forno a legna a Piombino Dese) e formaggi, a cui si sono aggiunti nel tempo prodotti macrobiotici e quelli dedicati a celiaci e intolleranti, il reparto erbotisteria e persino una libreria specializzata. Negli anni si sono affiancate anche altre iniziative, come la caffetteria, aperta nel 2009. molto frequentata soprattutto a pranzo, ma anche ulteriori progetti al di là dell'attività commerciale, come una scuola steineriana, programmi di cooperazione e sostegno in India per gli esuli tibetani o l'associazione culturale e artistica Artemia.
Oggi la cooperativa conta 25 tra soci e dipendenti. L'ultimo progetto di Spiga d'oro riguarda l'Azienda agricola biodinamica San Damiano a Valmorel, località bellunese resa celebre da Dino Buzzati: qui si allevano vacche e capre per la produzione di latte, formaggi e yogurt, oltre ad Alpaca per la lana.
Ma il trentennale è anche l'occasione per una riflessione sul "biologico autentico": alla tendenza all'industrializzazione, sull'onda della crescente moda bio, con il rischio che il termine rappresenti ormai solo un'etichetta o, peggio, uno strumento di marketing, Spiga risponde rafforzando i controlli sulla filiera dal produttore al consumatore e proponendo una selezione di prodotti con un'ulteriore garanzia sui metodi di lavorazione.
Da trent'anni a questa parte, del resto, l'esigenza di cibi sani, di qualità e - perchè no - prodotti in modo rispettoso dell'ambiente e dei lavoratori rimane forte, come dimostra l'elevatissima partecipazione alla conferenza, promossa dalla coop, con il medico, nutrizionista ed epidemiologo, Franco Berrino lunedì scorso: bruciati i 500 posti dell'auditorium Appiani è stato necessario approntare la diretta streaming per soddisfarre le quasi tremila iscrizioni giunte.
Nel link, l'intervista a Riccardo Tasca, socio della cooperativa Spiga d'Oro