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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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L'ex segretario biancoceleste commenta una gara che non ci sarà

TENNI CHIUSO, CASAGRANDE: "MI PIANGE IL CUORE"

Salta Treviso-Favaro, la squadra di casa non c'è più


TREVISO - Oggi niente partita al Tenni. Si sarebbe dovuto giocare alle 15 fra Treviso e Favaro 1948, invece il Tenni resterà chiuso per la mancata presenza della squadra biancoceleste. Un punto così vergognoso non si riesce a ritrovare in tutta la storia del Calcio Treviso. Lo conferma Leandro Casagrande, memoria storica e bandiera del club: "Secondo i miei ricordi non rammento un episodio simile, e neppure prima: io come dirigente arrivai nell’88 dopo che Dino De Poli aveva salvato la società dal fallimento lasciandola al povero Zambianchi, poi ci fu davvero un fallimento, ma una roba del genere veramente non c’era mai stata. Mi piange il cuore, sono addolorato. Sapere che il mio Treviso non può scendere in campo perché non c’è più è qualcosa che mai e poi mai avrei immaginato. Io sulla mia carriera potrei scrivere un libro, al Treviso penso e spero di aver dato tanto e dal Treviso ho anche ricevuto tanto, ma a questo livello proprio non avremmo dovuto arrivare: ai primi sintomi avrei cercato di fare qualcosa, si sarebbe dovuto partire in un certo modo, con persone qualificate, che avessero voluto salvare le sorti del Treviso. Invece ciò che ho visto in questi 6-7 mesi è stato incredibile, e non lo dico perché non ci sono più, anzi ne approfitto per specificare che nessuno mi ha mandato via, la mia è stata una scelta, tant’è vero che il 26 giugno scrissi a 130 abbonati che a malincuore non sarei rimasto. Ad ogni modo che qualcuno si metta la mano sul cuore, ci sarebbe ancora qualche possibilità di salvarlo, basterebbero 3-4 imprenditori trevigiani."