Questo sito usa i cookies per offrirti una migliore esperienza di navigazione.  Conferma Privacy Policy
Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

Invia Invia a un amico | Stampa Stampa notizia |  


 

Le voci critiche: "Non saremo mai come Trento o Bolzano"

"AVVIARE AL PIÙ PRESTO LA TRATTATIVA PER MAGGIORE AUTONOMIA"

L'appello dei politici veneti all'indomani del referendum


VENEZIA - Molti i commenti degli esponenti politici veneti riguardo all'esito del referendum sull'autonomia del Veneto.

PIER PAOLO BARETTA
"La trattativa sui livelli di autonomia possibili per il Veneto va avviata al più presto, nel rispetto del voto e dei cittadini che si sono pronunciati in netta maggioranza", sottolinea Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'Economia ed esponente del Pd. "È necessario, quindi, che si definiscano con chiarezza le materie oggetto del negoziato”, precisa il rappresentante del governo, riferendosi alla decisione della giunta regionale veneta di procedere con la richiesta di autonomia su 23 materie e sulla creazione di una nuova regione a statuto speciale. “Da un punto di vista politico - prosegue Baretta -, il risultato è chiaro. Va rispettato e trova uno sbocco nella trattativa con il Governo. Nessuno, tuttavia, può sottovalutare che una parte importante dei cittadini veneti, con la loro astensione, ha dato un segnale importante, ancorché di minoranza. Entrambe queste sensibilità possono riunirsi in un progetto esplicitamente federale, all’interno di quanto prevede la Costituzione, abbandonando opzioni velleitarie e antistoriche quali l’istituzione di una regione a statuto speciale". "Dobbiamo, al contrario, rilanciare una strategia di realizzazione del federalismo, superando le incertezze ancora presenti - conclude il sottosegretario -. Resta, più in generale, la domanda se la battaglia per l’autonomia debba essere appannaggio di singole regioni o non vada riaperta una discussione, interrotta dopo la sconfitta referendaria del dicembre 2016, sul rapporto centro-periferia. In tal senso, serve una riflessione su un modello più ampio di territorio – conclude il sottosegretario - che individui nelle città metropolitane e nelle macroregioni una prospettiva più moderna di rappresentanza”.

SIMONETTA RUBINATO
"Dal Veneto è arrivata quella spallata democratica che ho invocato scrivendo il mio libro. Questa è la vittoria dei Veneti - nota Simonetta Rubinato, deputata trevigiana del Pd -. Lo dicono i numeri. Oltre un milione di voti in più rispetto a quelli che nel 2015, cioè due anni fa, ha preso Zaia. Un risultato eccezionale perché raggiunto contro tutti. Pensiamo all’informazione dei media nazionali che hanno ignorato il referendum. E poi non dimentichiamo la percentuale degli italiani all’estero che non hanno potuto votare. Che valgono sicuramente almeno un 5 per cento in meno".
La parlamentare di Roncade si rivolge anche al suo partito: "Spero che ora sia chiaro anche ai dirigenti nazionali del Pd che non è stato il referendum di una forza politica. Così come è chiaro a tutti chi del Partito Democratico Veneto ci ha messo la faccia. Questi numeri danno ragione alla mia battaglia e dicono che la base del Pd è più avanti della suadirigenza. Qualcuno che ha invitato all'astensione dovrà prenderne atto e trarne le conseguenze, perchè ha tradito i Veneti e lo statuto federale del Pd Veneto".
Ma l'impegno riguarda soprattutto la dirigenza regionale: "Ora tutta la classe politica veneta ha una grande responsabilità, a cominciare dal presidente della Regione, perchè tocca a lui in prima persona farsi carico di questa sfida, coinvolgendo il consiglio regionale, le autonomie locali, le articolazioni della società veneta, i parlamentari".
"Il mandato dei cittadini veneti è chiaro e la strada è scritta in Costituzione - conclude Rubinato -. Regionalismo differenziato e federalismo fiscale dopo 16 anni di immobilismo centralista vanno perseguiti con concretezza di risultati e il percorso sarà impegnativo. Noi di Veneto Vivo ci siamo".

FLAVIO TOSI
“Noi abbiamo lavorato per il Sì e siamo soddisfatti, se si fosse arrivati sotto il quorum sarebbe stata una vera e propria disfatta - è il commento di Flavio Tosi, segretario di Fare! -. Va fatto notare, però, che purtroppo Zaia, politicizzando la consultazione ed infarcendola di contenuti demagogici, ha rischiato di ottenere l’effetto contrario riducendo l’affluenza. Ora la Lega esulta per l’affluenza al 57%, ma ricordo che sia Zaia, sia Giancarlo Giorgetti avevano parlato del 60% come base minima per ritenere il risultato del referendum soddisfacente. Col referendum costituzionale del dicembre scorso si era arrivati in Veneto ad un’affluenza di quasi il 77%: un dato su cui riflettere, che manifesta probabilmente come i cittadini, pur trattandosi di un tema sentitissimo come l’autonomia, si siano resi conto che quel referendum decideva qualcosa, mentre questo era pur sempre solo un referendum consultivo".
"La speranza - continua Tosi - è che ora in Veneto si rientri in una comunicazione corretta. Maroni ha posto fin dall’inizio il tema in modo veritiero, in Veneto Zaia mente sapendo di mentire quando dice che si potrà in futuro arrivare a trattenere il 90% delle tasse nel territorio. La trattativa con Roma riguarda la cessione di alcune deleghe da parte dello Stato alla Regione, ma non potrà mai accadere che Veneto e Lombardia diventino come Trento e Bolzano: c’è scritto nella Costituzione ed inoltre si andrebbe incontro al fallimento dello Stato". "Lo ha ribadito più volte lo stesso Giancarlo Giorgetti - nota l'ex sindaco di Verona -, quindi Zaia dovrebbe evitare in futuro di illudere i veneti con promesse da marinaio, portando a casa prima possibile tutto quello che la nostra Costituzione concede".


MARA BIZZOTTO
“La vittoria del referendum per l’autonomia del Veneto rappresenta una svolta storica per tutta l’Italia e una grande lezione di democrazia per tutta l’Europa - afferma Mara Bizzotto, europarlamentare vicentina della Lega Nord -. Il referendum è stata la vittoria del popolo contro i poteri forti e contro i sepolcri imbiancati alla Matteo Marzotto, alla Alessandra Moretti, alla Laura Puppato, al ministro Martina, quelli per cui niente deve mai cambiare in questo Paese. Nonostante le farneticazioni di questi signori, oltre 2 milioni di Veneti hanno dimostrato che votare vuol dire democrazia e fa rima con autonomia”.