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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/208: LA RYDER CUP INCONTRA L'UNIVERSITĂ€
Il progetto per l'evento 2022 spiegato agli studenti della Bocconi
Il progetto Ryder Cup 2022 è un percorso della durata di dodici anni, che coinvolge l’intera nazione per mezzo di grandi tornei internazionali fra i quali spicca l’Open d’Italia, nonché attraverso eventi dal forte valore simbolico, a dimostrare che il golf è uno sport alla portata di tutti, e lo è anche per i diversamente abili. La marcia di avvicinamento verso la sfida Europa-Usa è cominciata con gli eventi organizzati nello scorso anno 2017: I tee shot alla Valle dei Templi ad Agrigento e sul Monte Bianco, abbraccio simbolico volto a unire idealmente il Paese in vista della Ryder Cup, e altre manifestazioni dal forte impatto emozionale, organizzate nel cuore delle città a Monza e a Firenze. Giornate attraverso le quali la FIG ha voluto ribadire il carattere inclusivo del golf, mostrando l’accessibilità a questa disciplina da parte di tutte le persone. Agli studenti sono state illustrate anche due recenti iniziative: il “50 Ryder Compact BioGolf” e il “Golf4Autism”, esempi concreti dell’impegno della FIG per valorizzare il Progetto Ryder Cup 2022, grande evento sportivo, che ha appunto, anche valenza sociale.
Con il primo progetto l’obiettivo è di realizzare, nella collaborazione dell’Istituto per il Credito Sportivo, di Legambiente, FederParchi, Fondazione Univerde e Golf Environment Organization (Geo), circa cinquanta strutture golfistiche multifunzionali ad impatto ambientale basso o nullo, in aree urbane fortemente degradate. Tra gli aspetti che caratterizzano il Progetto, l’assenza di sviluppo di nuove cubature, e il processo di costruzione e manutenzione all’insegna del rispetto ambientale, con conseguenti vantaggi anche per le attività turistico-recettive. Oltre all’aspetto dell’eco-sostenibilità, uno dei punti fermi è anche il contenimento dei costi. Un progetto simile si è realizzato con successo in Francia, dove in vista dell’edizione 2018 della Ryder Cup, sono state costruite circa 100 piccole strutture a costo basso. In Italia si sono già avviate due strutture: il Golf Club Livorno, e il Torrenova Golf Club di Porto Potenza Picena a Macerata.
A Livorno è stata bonificata un’area di 10 ettari, per anni usata come discarica e ritrovo di spacciatori, distante solo 50 metri dal mare, creando così un elemento importante di riqualificazione per il territorio, ma anche una preziosa opportunità occupazionale. In linea con i principi di ecosostenibilità e difesa dell’ambiente, il Golf Club Livorno ha adottato per la prima volta in Italia la filosofia del campo da golf al 100% biologico ed interamente realizzato in macroterma, green compresi, raggiungendo così un risparmio idrico del 40% rispetto ai tradizionali campi da golf. La posizione, particolarmente vantaggiosa e strategica del campo, ha permesso di avvicinare al golf nuovi utenti, con 181 tesseramenti in tre anni. A Macerata, Il Torrenova Golf Club è stato creato su di un’ex area agricola dismessa di circa 10 ettari. La struttura, in fase di completamento, inserita in un comparto a vocazione turistica, è un percorso a 9 buche. Particolare attenzione è riservata ai giocatori diversamente abili, con lezioni ad hoc e con l’abbattimento delle barriere architettoniche, nelle strutture accessorie quali spogliatoio, campo pratica, ristorante.
Il secondo progetto “Golf4Autism”, con il supporto del circolo romano Archi di Claudio Golf Club, è rivolto a dare aiuto alle persone affette da spettro autistico. L’attenzione è particolarmente rivolta ai ragazzi di età compresa fra i 6 e i 12 anni, e si propone come un aiuto per la loro socializzazione e integrazione. In un’atmosfera divertente, e in totale sicurezza, i ragazzi sono portati a sfidarsi sul green, annullando ogni barriera fra di loro. L’attività sportiva si svolge la domenica per un’ora e mezza nel corso di dieci mesi. Il principale obiettivo è aumentare progressivamente il numero di ragazzi che lo frequentano. La fase sperimentale portata avanti nel 2017 presso il circolo romano ha dato indicazioni molto incoraggianti, e ha confermato una volta di più che lo sport, e in particolare il Golf, risulta particolarmente adatto per mettere a proprio agio i soggetti affetti da tale disturbo. Questo è favorito dalla ripetitività del gesto tecnico in coordinazione motoria, alla concentrazione di breve durata intervallata da soste, e dalla bellezza dei luoghi, rilassanti.
Con gli studenti della Bocconi, Montali ha poi toccato i concetti del rigore e del metodo da usare in massimo grado, fondamentali per portare a felice compimento eventi come la Ryder Cup, a cominciare dalla serietà e trasparenza nell’assegnazione dei lavori necessari per poter gestire un evento di tale portata, che farà affluire a Rome giocatori e spettatori da tutto il mondo. Per il resto, organizzare una competizione internazionale di sport non si discosta molto dal come guidare un’azienda. Sempre quelli sono i problemi da risolvere: l’analisi dei costi, la conduzione del budget, la gestione dei contatti. Concetti seguiti con estremo interesse da quella platea: Molti, quasi tutti gli studenti di quell’ateneo praticano il Golf con più o meno perizia, ma è svago da tutti apprezzato come recupero delle forze, negli intervalli dello studio. Nell’ateneo, è radicata l’importanza dello sport per risolvere le situazioni di degrado giovanile.
Montali ha poi messo in evidenza il piano strategico con cui la Federgolf, profondendo tutto l’impegno possibile, punta anche a farlo crescere questo sport. Ha raccontato che ci saranno presto delle novità e che a breve inizieranno i lavori sul campo del Marco Simone a Roma, non appena saranno risolte tutte le difficoltà burocratiche. Ecco le sue parole conclusive: “Non intendiamo lasciare nulla al caso. Il progetto Ryder Cup 2022 deve diventare un modello per tutti".
Paolo Pilla