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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/211: PATRICK REED INDOSSA LA GIACCA VERDE
Lo statunitense vince l'82° Masters di Augusta
Alcune curiosità sul Masters di Agusta, che ha un montepremi di 11 milioni di dollari:
-Cominciamo con l’impressionante storico viale che dal cancello d’ingresso porta alla club house, ornato da quelle magnolie giganti che risalgono al 1850 -Dalla prima edizione il torneo si gioca ogni anno sullo stesso Campo, alla prima settimana di aprile - La green Jacket, segno distintivo del Circolo, viene consegnata al vincitore dal Campione uscente - II grande Jack Nicklaus ha il record di vincite, con sei trionfi - I caddie hanno l’obbligo di indossare tuta bianca e berretto verde - Nel diabolico Amen Corner, (buche 11, 12, 13), Costantino Rocca, nel ’97 fu autore di un’impresa mirabile: segnò birdie, birdie e eagle, - Costosissimo, se non impossibile, l’accesso al pubblico durante la gara -Da sempre, a chi realizza “ole in one”, è donata una boccia, due bicchieri a chi realizza eagles, un vaso a chi compie il miglior giro; tutti oggetti di pregiato cristallo -La quota di affiliazione è di circa 4.000 dollari l’anno -Oltre al ritratto di tutti i vincitori, un busto di bronzo ricorda la presenza di Dwight Eisenhower, il presidente Usa socio dell’Augusta National - L’edizione 2010, vide in Campo tre azzurri: Edoardo e Francesco Molinari, e Matteo Manassero.
Nella prima giornata è Jordan Spieth a salire in vetta, con 66 (-6). Il 25enne di Dallas (Texas), all’attivo tre major tra cui il Masters del 2015, va in altalena per nove buche (un eagle, due birdie, due bogey), poi vola in vetta con cinque birdie di fila. Precede di due colpi Tony Finau (68, -4), che aveva rischiato la partecipazione dopo l’incidente alla caviglia subìto il giorno precedente, quando con troppa foga esultava per la “hole in one” fatta nel “Par 3 Contest”. Tiene bene Francesco Molinari, 21° con 72 (par), stesso punteggio di Justin Rose. Per lui il Masters inizia in salita, con tre bogey di fila dalla terza alla quinta buca, ma riesce a riprendersi, e già prima del giro di boa recupera due colpi al campo con birdie alla 7 e alla 9. Non subisce danni sul temibile Amen Corner, e recupera il Par con il terzo birdie alla 15. Tiger Woods ha un colpo in più di Molinari, 29° con 73 (+1), stesso score di Dustin Johnson, numero uno al mondo. Per dodici buche Woods è in grande affanno: dopo un birdie in avvio, va tre colpi sopra par con quattro bogey, poi la decisa reazione, due birdie gli cambiano lo scenario, tra l’entusiasmo degli spettatori.
La notizia del giorno, però, è il clamoroso “13” che Sergio Garcia segna alla buca 15 (par 5): con uno score totale di 81 (+9), lo relega in penultima posizione, e gli toglie la possibilità di difendere il titolo conquistato lo scorso anno. Non era in gran giornata, ha esordito con due colpi sopra par dopo 14 buche. Nessuno, però, poteva prevedere il disastro: Alla buca 15 (par 5), chiamata “Firethorn”, fa un colpo al green con un ferro 6 da 190 metri, e la palla rotola in acqua. Ben quattro tentativi di mandare la pallina in green dalla zona di droppaggio falliscono, naufragano nel laghetto, seppur tutti colpi ben fatti. Quando finalmente prende il green, mette a segno un Putt da tre metri. Non è il primo cui tocca questa disavventura da ansia. Il pubblico gli batte le mani per due minuti, ed è bella la sua reazione: alla buca successiva realizza un birdie.
Nella seconda giornata si assiste allo scatto di Patrick Reed, nuovo leader con 135. Francesco Molinari, 28° con 146, rimane a metà classifica. È costretto a dare il suo tributo all’Amen Corner, il trittico di buche dalla 11 alla 13, sulle quali molto spesso si decide il Masters. Concluse le prime dieci in par (un birdie, un bogey), Francesco segna un doppio bogey alla 11 e un bogey alla 12. Ancora una volta ha però una bella reazione: recupera un colpo con due birdie nel finale. Tiger Woods, 40° con 148, vede svanire le sue speranze di recitare tra i protagonisti. Per il secondo giro consecutivo manda la palla in acqua nel Rae’s Creek alla buca 12 pagando con un bogey, ma è comunque soddisfatto. Non si è ripreso Sergio Garcia, dopo l’incredibile “13” alla buca 15 (par 5) del primo giro, la sua difesa del titolo si conclude in 82esima posizione.
Oggi, giornata di taglio, rimangono in gara 53 concorrenti.
Terzo giorno - Patrick Reed consolida la sua posizione in vetta all’82° Masters Tournament: segna ben due eagle insieme a quattro birdie e a tre bogey per il 67 (-5). e con un totale di (-14) inizierà il giro finale testa a testa con tre colpi di vantaggio su Rory McIlroy. Ricordiamo che quest’ultimo proverà a completare il “grande slam” essendosi già imposto negli altri tre major. Sarà un match dal sapore di Ryder Cup. I due, infatti, si troveranno nuovamente di fronte in Francia, come nel 2016. L’azzurro Francesco Molinari, bravissimo, fa un buon punteggio (mette addirittura un birdie sull’Amen Corner), e recupera otto posizioni: dal 28° sale al 21° posto, stesso score di Hideki Matsuyama. Tiger Woods rimane al 40°; malgrado le sue ambizioni di vincere siano naufragate quasi subito, ritiene comunque di aver raggiunto un obiettivo.
E siamo alla resa dei conti – è Patrick Reed a indossare la giacca verde. Nel round finale inizia in vantaggio di tre tiri su Rory McIlroy, che riesce ad accorciare lo svantaggio, ma scivola due colpi sopra Par, deve abbandonare la sua ambizione: getta al vento l'opportunità di conquistare il suo quinto Major. È relegato in quinta posizione. Reed è costretto a rivolgere l’attenzione ai suoi compagni di Ryder Cup, che lottano per conseguire la prima importante vittoria. Infatti, già si preannunciava il playoff con Jordan Spieth che si gloria di un monumentale otto-sotto (64), ma che sfortunatamente con il suo tiro a bersaglio colpisce un ramo; e con Rickie Fowler, il cui 67 (-5), lo stava costringendo a un clamoroso playoff. Reed ha preso il comando nel secondo giro, e poi non ha concesso chances agli avversari. Ancora un giro sotto Par per Francesco Molinari. Ha la soddisfazione di arrivare 20° in classifica davanti a Tiger Woods che, quattro volte 'green jacket' ad Augusta, ha terminato in rimonta al 32° posto.
Patrick Reed, 28 anni, nativo di San Antonio, allievo dell'Augusta University a pochi chilometri del club che ospita il torneo, conquista il suo primo trionfo in un Major, nel suo peggior giro del fine settimana. Insieme alla “giacca verde” ha ricevuto un assegno di 1.980.000 dollari sul montepremi di 11 milioni, ma è solo un anticipo di quanto gli renderà il prestigioso titolo.
Paolo Pilla