Prossimi interventi anche a Casa Robegna e Ca' da Noal
RITORNA A SPLENDERE IL CAPITOLO DEI DOMENICANI A S. NICOLĂ’
Cantiere con gli studenti dell'Istituto per il restauro
La seconda fase del restauro della Sala del capitolo dei Domenicani di San Nicolò, uno dei gioielli del patrimonio artistico trevigiano (e non solo). Dopo che l’anno scorso sono state riportate all’antico splendore le pareti meridionale e occidentale, ora toccherà al resto degli affreschi dei Quaranta domenicani illustri, capolavoro del 1352 di Tommaso da Modena e delle altre decorazioni antecedenti.
Ad occuparsene, con perizia e infinita pazienza – altra particolarità – saranno dieci studenti dell’Istituto superiore centrale per la conservazione e il restauro, sotto la supervisione dei loro docenti e di professionisti esperti. Questo infatti è un cantiere didattico, come ricorda il direttore del progetto Giuliano Romalli.
La sala si trova all’interno dell’antico convento dei frati predicatori, annesso alla chiesa di San Nicolò. Da 176 anni il complesso ospita il seminario maggiore di Treviso. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra Istituto, Sovrintendenza, Comune e diocesi, che altrimenti difficilmente avrebbe potuto accollarsi un simile intervento. Il rettore del seminario monsignor Giuliano Brugnotto, che ha ricordato come i cartigli che accompagnano i monaci ritratti possano considerarsi antichi "tweet", ha sottolineato l'impegno negli interventi sulla chiesa, ma anche l'esigenza di mettere mano al piano superiore dell'ex convento, dove si trovano le celle dei frati e dove è conservata, tra l'altro, la collezione del museo etnografico Scarpa, oggi non visitabile proprio per ragioni di sicurezza.
Circa 13mila persone vengono ogni anno a visitare il Capitolo dei Domenicani, aperto gratis 11 ore al giorno. Potrebbero essere molte di più: l’obiettivo è farne il fulcro di un percorso multimediale dedicato alla Treviso medioevale. Non a caso gli studenti- restauratori, concluso il lavoro a San Nicolò, potrebbero presto essere all’opera anche su altri monumenti trevigiani: si sta studiando, come anticipa l’assessore comunale alla Cultura, Lavinia Colonna Preti, di riproporre la convenzione anche per la facciata di Casa Robegan e gli affreschi di Ca' da Noal. Per cominciare, i domenicani intenti allo studio nelle loro celle potranno di nuovo essere ammirati nell’originale vivacità psicologica, tanto da far affermare allo storico dell’arte Luigi Coletti che proprio in questa sala “è nato il naturalismo in pittura”.
