Dall'industria di ceramiche alla Formula 1 e al basket
IMPRENDITORE E UOMO DI SPORT, TREVISO RICORDA "IL SIGNOR GIULIO"
A 40 anni dalla scomparsa, una biografia di Pagnossin

“Il Signor Giulio”, scritto da Prando Prandi, edito da Antiga, sarà presentato ufficialmente sabato 17 novembre, alle 17, nel Salone di Palazzo dei Trecento, a Treviso con il patrocinio del Comune.
La storia della Pagnossin coincide con quella dello sviluppo industriale trevigiano e veneto: a fondarla fu Angelo, investendo i proventi di gelsi e vigneti delle proprietà di Arcade e indirizzando con grande intuito la produzione verso la ceramica da cucina. Ma a dare l'impulso decisivo per compiere il balzo definitivo sarà proprio il figlio Giulio.
“Lavoro forte per non far mancare nulla alla famiglia”, diceva. E nel concetto di “famiglia” comprendeva non solo i parenti stretti, ma anche collaboratori e dipendenti, per i quali organizzava feste e gite aziendali.
Grande appassionato di automobilismo, Giulio Pagnossin, con la sua sua azienda, divenne sponsor di una scuderia di F1, prima industria italiana non legata al petrolio o al tabacco a farlo. E per guidare le monoposto con il logo della ditta trevigiana, ingaggià Andrea De Adamich, pilota allora ai vertici.
Dal mondo delle auto passò poi alla pallacanestra: dalle squadre minori della sua Marca, al palcoscenico della serie A con il Gorizia guidato da Jim McGregor fino al basket femminile. E fu proprio quella mitica Pagnossin, nel 1981, a regalare il primo - e finora unico - scudetto in rosa del basket trevigiano. Il "signor Giulio", purtroppo, era già morto all'improvviso, qualche anno prima (raccontano che avesse messo per testamento di non vedere la squadra finchè non fosse arrivato il titolo tricolore). Ma aveva comunque lasciato un segno indelebile.
