Il direttore generale dell'Ulss 2 mette a disposizione una struttura nel reparto malattie infettive
BATTERIO KILLER: AMBULATORIO PER I CASI SOSPETTI
Zaia: "Accertare la verità e tolleranza zero"
Fare chiarezza e accertare le responsabilità. Le stesse cose che chiedono i famigliari di Gianni de Lorenzi e Paolo Demo, il pensionato Trevigiano e l'anestesista di Vicenza morti a causa del Chimaera. Ma ci sono altre 4 vittime accerate in Veneto mentre i casi di pazienti contagiati sarebbero 18. La procura di Vicenza sta indagando per omicidio colposo e non è escluso che nelle prossime ore il pubblico ministero ordini il sequestro delle cartelle cliniche e quello del macchinario utilizzato durante l'operazione a cuore aperto di Paolo Demo. A Treviso per ora non esiste alcun fascicolo. I legali della famiglia del pensionato sono in attesa della perizia del loro medico legale per procedere alla causa civile. Non è escluso che successivamente anche la procura apra un'inchiesta. L'ipotesi di reato potrebbe essere la stessa di Vicenza: omicidio colposo. La commissione regionale che il ministero ha voluto il mese scorso sta nel frattempo completando lo screening di tutti gli interventi e i pazienti operati nelle cardiochirurgie del Veneto dal 2010 ad oggi. Migliaia di persone, alcune già decedute. Al Cà Foncello è già pronto un ambulatorio ad hoc per visitare i pazienti e sottoporli ai test. Prima di tutto l'emocultura, esame in grado di accertare la presenza del micobatterio Chimaera. I dirigenti non si sbilanciano ma potrebbero essere centinaia le persone richiamate.
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