44 primi cittadini si affidano ad un legale per riavere 23 milioni di euro
AZIONE LEGALE DEI SINDACO CONTRO LO STATO
Il sindaco di Asolo: "Silenzio assordante da parte dello Stato"

TREVISO. I comuni trevigiani hanno promosso un'azione legale contro lo Stato e sono pronti a chiedere il pignoramento dei suoi beni. Sono 44 le amministrazioni locali che vogliono la restituzione del "maltolto", una cifra totale di 23 milioni di euro, rappresentata dal "Fondo di Solidarietà" del 2015, il deposito finanziario alimentato dai soldi delle amministrazioni locali che ogni anno lo Stato ridistribuisce sulla base di criteri come esigenze di bilancio, numero degli abitanti ed investimenti pubblici programmati. Nel 2015 i finanziamenti previsti dal Fondo vennero decisi a settembre, con le amministrazioni alle prese con la chiusura dei bilanci, la cifra che arrivò era di molto inferiore a quella che i singoli comuni avevano versato nelle casse dello Stato, ed ora secondo i primi cittadini mancano all'appello 23 milioni di euro. Asolo è uno dei comuni più colpiti dai mancati trasferimenti, il sindaco Mauro Migliorini ha fatto i conti: "Ci sono stati tolti ingiustamente un milione e mezzo di euro che equivalgono a 165 euro per ciascuno degli oltre novemila abitanti". E' il primo cittadino del borgo della Pedemontana a spiegare le prossime azioni: "Ora passeremo alle maniere forti – dice – dando il via libera ai nostri legali per la riscossione dei crediti, siamo pronti anche a pignorare i beni dello Stato". La battaglia legale intrapresa dai sindaci trevigiani è iniziata nel 2017 ed ha visto il Tar del Lazio pronunciarsi a loro favore. I giudici amministrativi riconobbero che era stata lesa "l'autonomia finanziaria dei comuni". Una vittoria alla quale non seguì l'arrivo dei fondi tanto che i sindaci fecero ricorso al Consiglio di Stato pur di ottenere i soldi. La seconda sentenza è arrivata lo scorso ottobre e per gli amministatori locali si è trattato di un'altra vittoria, il Consiglio di Stato aveva anche disposto la restituzione delle cifre. Ma i soldi non sono mai arrivati. Qualche sindaco ha rinunciato ad andare oltre, preferendo il dialogo politico con il governo, ma i 44 "irriducibili" hanno inoltrato una diffida successivamente alla quale l'esecutivo ha preso tempo chiedendo un parere all'Avvocatura dello Stato. Sono trascorsi altri quattro mesi ed ora la nuova azione legale è partita. I sindaci hanno dato l'incarico della riscossione ad uno studio legale, ogni municipio pagherà in base al numero degli abitanti e all'amontare del credito vantato. "La nostra azione è il frutto del silenzio assordante di uno Stato che finchè si trattava di tagliare ha tagliato anche ledendo l'autonomia finanziaria dei comuni – conclude il sindaco di Asolo - . Quando si tratta di restituire è silente, non rintracciabile, non pervenuto". Ora secondo Migliorini si tratta solo di aspettare perchè le sentenze sono chiare e devono essere applicate, a maggior ragione se è lo Stato ad essere dalla parte del torto. Appena arriverà il milione e mezzo di euro potrà sbloccare alcuni cantieri, finire gli interventi di messa in sicurezza della viabilità di Asolo e studiare nuovi percosi ciclopedonali per unire le frazioni alle scuole.
Danilo Guerretta