Il dr Sonego, specialista in chirurgia endoscopica rino-sinusale, è rientrato dal riposo per garantire l’intervento immediato
OPERATI D’URGENZA DUE BIMBI CON GRAVI COMPLICANZE DELLA SINUSITE

Il primo caso ha riguardato un bimbo di 8 anni, giunto del Ca’ Foncello con un ascesso cerebrale che gli provocava ripetute crisi epilettiche e un’iniziale emiparalisi. Il secondo caso, invece riguardava una bimba di 12 anni che nel giro di soli tre giorni aveva sviluppato un ascesso intra-orbitario sinistro; in entrambi i bambini si trattava di complicanze di una “banale” sinusite acuta purulenta.
“Si è trattato – spiega il dr. Massimo Sonego, titolare di incarico di alta specializzazione in chirurgia endoscopia rino-sinusale – di due situazioni di notevole gravità e complessità, di cui poche Unità ORL sono in grado di occuparsi. Per quanto riguarda la prima emergenza il bimbo, grazie a un notevole sforzo organizzativo che ha coinvolto anche le unità operative di Pediatria, Anestesia e Neurochirurgia, il bimbo è stato operato d’urgenza per evacuare l’ascesso cerebrale. L’intervento è stato eseguito in Neurochirurgia ma era indispensabile affrontare anche il “primum movens” della questione: la sinusite purulenta. L’età del paziente e lo stato di flogosi acuta dei seni paranasali hanno considerevolmente aumentato le difficoltà tecniche ed i rischi chirurgici, già rilevanti in interventi simili eseguiti nell’adulto. L’intervento è riuscito e ora il bimbo sta molto meglio, e i deficit neurologici sembrano superati.
“Il secondo caso - prosegue il dr Sonego - è stato ancora più impegnativo. Nel giro di soli tre giorni la bambina aveva sviluppato un ascesso intra-orbitario sinistro come complicanza di una “banale” sinusite acuta purulenta. Le visite oculistiche dimostravano un progressivo peggioramento delle condizioni orbitarie ed oculari, nonostante la pesante terapia antibiotica e cortisonica subito attuata già a Conegliano. Nella bimba era insorta paralisi dell’occhio, che risultava immobilizzato e sporgente in modo abnorme; la vista era molto compromessa, ridotta a 1/10 del normale. Validamente coadiuvato dall’équipe anestesiologica, infermieristica ORL – IV^ Chirurgia, e da una dottoressa specializzanda, (anche gli specializzandi svolgono un pesantissimo e validissimo lavoro in ORL) ho operato primariamente i seni paranasali, da cui tutto era cominciato, e ho poi eseguito il drenaggio dell’ascesso orbitario, approcciando l’orbita per via trans-nasale, senza incisioni cutanee esterne. Com’è facile capire, la presenza nell’orbita di nervi (l’ottico innanzitutto), vasi e muscoli delicatissimi hanno reso l’intervento estremamente delicato e rischioso ma sono riuscito a drenare l’ascesso. Fin da subito, al risveglio della bambina, l’occhio era rientrato nell’orbita e ha ripreso motilità. Dopo un giorno l’infezione era già visibilmente migliorata e l’oculista ha verificato un recupero del visus a 6/10, ulteriormente salito a 9/10 dopo 3 giorni”.
“Ringrazio tutti gli specialisti coinvolti, sia dell’Ospedale di Conegliano che di Treviso, per la professionalità e la tempestività con cui, in sinergia, hanno gestito i due casi, particolarmente delicati trattandosi di bambini - sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi -. Un ringraziamento particolare lo devo al dr Sonego che, in entrambi i casi, pur essendo in giornata di riposo, è immediatamente rientrato in ospedale per mettere la sua competenza di chirurgo endoscopico rino-sinusale al servizio dei due baby pazienti. E’ vero che in una società in cui chiunque, forte della formazione garantita dal “dr. Google” si sente autorizzato a criticare i medici, fa più notizia l’albero che cade della foresta che cresce ma credo sia doveroso cogliere quest’occasione per sottolineare il livello della sanità veneta e le qualità, umane oltre che professionali, del nostro personale”.