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PILLOLE DI GOLF/258: GUIDO MIGLIOZZI ESULTA AL KENYA OPEN
Primo successo sull'European Tour del 22enne vicentino
Degli azzurri, a scendere in campo, sono stati Filippo Bergamaschi, Lorenzo Gagli, Matteo Manassero, Guido Migliozzi e Renato Paratore, in un robusto field

È robusto il montepremi, 1.100.000 euro.
Fanno una buona partenza Bergamaschi e Migliozzi, si posizionano al sesto posto, con 67 (-4); a metà classifica Gagli campione in carica e Manassero, 75esimi; Paratore 95°. Al vertice, con 64 (-7), sono l’inglese Jack Singh Brar e il sudafricano Louis De Jager, che precedono di misura l’indiano Gaganjeet Bhullar (65, -6). Affiancano i due azzurri in sesta posizione un cileno, un sudafricano, un neozelandese, uno scozzese, e un francese.
Bergamaschi ha segnato cinque birdie e un bogey, Migliozzi sette birdie e tre

Nel secondo round rimane da solo in vetta il 32enne sudafricano Louis De Jager, senza titoli sull’European Tour, ma con cinque sul Sunshine Tour: ha girato in 66 (-5), per sette birdie e due bogey, e ha lasciato a quattro colpi l’inglese Jack Singh Brar, con cui condivideva la leadership dopo un turno. Migliozzi ha realizzato 68 (-3) con quattro birdie e un bogey, è salito dal sesto al quarto posto, affiancato dall’indiano Gaganjeet Bhullar. Filippo Bergamaschi è 40° in par, Renato Paratore, che supera il taglio per un filo, è 65°. Sono usciti, e per un solo colpo, Lorenzo Gagli che difendeva il titolo, e Matteo Manassero.
È Guido Migliozzi, con un parziale di 64 (-7), migliore score del turno, a prendere il comando nella terza giornata, alla pari con lo spagnolo Adri Arnaus. A un giro dal termine la coppia di testa precede di misura il sudafricano Louis De Jager, terzo. È salito dal 65° al 39° posto Paratore, affiancato da Bergamaschi. Sarà un quintetto domani a lottare per la supremazia. Oltre ai tre protagonisti di oggi, vanno considerati il finlandese Kalle Samooja e l’indiano Gaganjeet Bhullar.
Promette bene Migliozzi: ha realizzato sette birdie sulle prime 13 buche, poi l’ottavo alla 17, ma un bogey sul green della 18 gli ha negato la leadership

Siamo al gran finale – Esultanza! È Guido Migliozzi a trionfare sul Kenya Open. L’azzurro ha vinto con 268 (67 68 64 69, -16): un gioco corretto in tutte le giornate, ottimi score, sempre sotto il 70.
Si sono piazzati a metà classifica Filippo Bergamaschi 31°, e Renato Paratore 35°. È il primo successo sull’European Tour, del 22enne vicentino autore di una grande prestazione, e di un combattuto finale, con cui ha sopraffatto lo spagnolo Adri Arnaus e i sudafricani Louis De Jager e Justin Harding (-15). È il terzo anno che il Kenya Open si colora d’azzurro, dopo la vittoria di Lorenzo Gagli nel 2018, quando la gara era in calendario sul Challenge Tour, e nel 2007, quando a segno era andato Edoardo Molinari.
Ecco la fierezza del vincitore: "Mi godo questo momento" ha detto Migliozzi. "A me piace competere sotto pressione. È di grande stimolo. Adoro giocare con tante persone che mi guardano e con numerose macchine fotografiche attorno. Ero in coppia con Arnaus: è stata una bella partita, una grande battaglia, quasi un match play. C’era molta tensione in campo, e dopo il birdie alla 12 che mi ha portato al comando, è ulteriormente aumentata. È stato difficile, ma sono riuscito a mantenere la calma necessaria per poter vincere. Sono rimasto particolarmente soddisfatto del mio gioco sotto pressione, in particolare del putting, su cui ho lavorato molto”.
Migliozzi ha iniziato con un bogey, ma non ha perso la calma, dimostrando la

Migliozzi ha ricevuto un assegno di 183.330 euro, e l’esenzione sul circuito.
Il 2019 si profila sotto i migliori auspici per gli azzurri. Dopo un 2018 in cui gli italiani hanno battuto il record di vittorie internazionali (34), la stagione è iniziata con tre splendide imprese: la grande vittoria di Francesco Molinari nell’Arnold Palmer Invitational, e i successi di due giovanissimi talenti: questo di Guido Migliozzi, e quello di Andrea Romano, tra i dilettanti, nello Junior Orange Bowl, una prestigiosa vetrina mondiale. L’Italia sta dimostrando la capacità di imporsi con i grandi campioni e con le nuove leve. Notevoli le prospettive per il futuro.
Paolo Pilla

