Otto i casi emersi, attesa per lo screening su altri cento ragazzi
TBC A SCUOLA: TEST SU ALTRI CENTO RAGAZZI
Task force di psicologi nelle classi
TREVISO. <<Un focolaio epidemico consistente e una straordinaria contagiosità del caso indice, ovvero la maestra che per prima ha evidenziato i sintomi della tubercolosi>>. Il dottor Sandro Cinquetti, responsabile del servizio igiene e sanità pubblica dell'Ulss di Treviso ha appena inviato la relazione sull'epidemia di Tbc scoppiata nella scuola elementare di Motta di Livenza all'Istituto superiore di Sanità. Ha messo nero su bianco i numeri dell'emergenza: otto casi di tubercolosi (due maestre e sei alunni), altri due casi sospetti e una quarantina di ragazzi positivi ai primi test nei confronti dei quali sono state predisposte le radiografie al torace che dovranno accertare la presenza della malattia. I medici sono convinti che tutto sia partito da una maestra che un mese fa si è presentata in ospedale in condizioni critiche. La donna è rimasta per due settimane in isolamento nel reparto di malattie infettive, le sue condizioni di salute sono in miglioramento ed ora è tornata a casa dove sta continuando la terapia multifarmacologica. I primi ad essere stati contagiati sono stati tre alunni della sua classe e una collega ma gli oltre seicento test alla tubercolina (Mantoux) ai quali sono stati sottoposti alunni e loro famigliari hanno portato alla luce tre nuovi casi. <<Non si tratta di ragazzi che erano nella classe della maestra – spiega Cinquetti - . Erano studenti di quella scuola e questo evidenzia l'elevata contagiosità dell'insegnante che noi consideriamo il soggetto che ha contagiato tutti gli altri>>. Secondo i medici la maestra era malata da quasi un anno e per questo hanno deciso di richiamare anche tutti gli ex studenti, quelli che l'anno scorso erano in quinta elementare ed oggi frequentano la scuola media in un altro plesso scolastico. Cento ragazzi che dalla prossima settimana eseguiranno i test Mantoux e in caso di positività verranno sottoposti alle radiografie al torace. Tra i genitori però è scoppiata la psicosi tanto che alcune famiglie, dopo la conferma degli ultimi tre casi di tubercolosi hanno minacciato di non mandare i figli a scuola. C'è chi accusa i medici di non dare informazioni o di nascondere la gravità dell'epidemia e chi è arrivato a contattare un infettivologo privato per un consulto. Il timore di alcuni genitori è che anche i bambini possano essere vettori della tubercolosi, non soltanto la maestra. <<Capiamo perfettamente le preoccupazioni dei genitori – risponde Francesco Benazzi, direttore generale dell'Ulss 2 - . Stiamo facendo tutto il possibile per essere tempestivi nelle analisi e nelle diagnosi, quello che non possiamo tollerare sono le illazioni e le affermazioni senza fondamento>>.
Danilo Guerretta