L'aggressione si è consumata venerdì scorso, nei pressi del casello autostradale di dell'A14 a Lanciano, in Abruzzo. Antonio Fabiane, 51enne di Pieve di Soligo che lavora nel settore delle slot machine, ha dato appuntamento al socio, un abruzzese di 56 anni, per risolvere la questione del debito che quest'ultimo aveva nei suoi confronti: un affare finito male in Brasile che pare ammontasse a 100 mila euro. Un agguato che però non è andato come avrebbe voluto: il pievigino avrebbe aggredito il socio colpendolo più volte con un taser per stordirlo con scariche elettriche, per poi picchiarlo e legargli i polsi con delle fascette da elettricista. La vittima però, di corporatura robusta, ha reagito chiedendo aiuto e attirando l'attenzione di altri automobilisti che l'hanno subito soccorso. Fabiane è risalito di corsa sul suo furgone doblò ed è fuggito, per poi essere arrestato nella notte dai carabinieri a casa sua, a Pieve di Soligo. Prove schiaccianti che confermano la versione del socio abruzzese, i vestiti sporchi di sangue e il doblò. Due costole rotte e un trauma cranico per la vittima, e 30 giorni di prognosi.