Aveva da poco festeggiato i 40 anni
MORTO IROSO, L'ULTIMO MULO ALPINO
Lo zoccolo e il numero di matricola (212) saranno conservati in una teca

CAPPELLA MAGGIORE. Il "Generale" Iroso, l'ultimo mulo alpino è morto. Classe 1979 lo scorso 13 gennaio aveva festeggiato i 40 anni, un'età record per un mulo, corrispondente a 120 anni umani. Era un'incona delle penne nere, l'ultimo mulo in vita ad aver prestato servizio militare nell'Esercito, nel corpo degli Alpini e nella storica Brigata Cadore. Gli acciacchi e la vecchiaia lo avevano piuttosto debilitato nelle ultime settimane, ma fino allo scorso anno era la "stella" del reparto Salmerie e delle adunate nazionali e del Triveneto. Era cieco da alcuni mesi e a causa della perdita dei denti aveva un'alimentazione personalizzata. Nel maggio del 2017 pur di farlo sfilare in occasione dell'Adunata nazionale nella "sua" Treviso furono prese tutte le precauzioni, compresa la sorveglianza 24 ore al giorno da parte di un veterinario. Matricola alpina numero 212, era stato salvato dalla macellazione nel 1994 quando l'Esercito decise la chiusura del reparto salmerie. Era stato Antonio "Toni" de Luca, un boscaiolo di Cappella Maggiore a salvarlo, acquistandolo ad un'asta pubblica assieme ad altri 22 muli. Per aggiudicarsi tutti i quadrupedi e battere le offerte dei macellai dovette sborsare più del doppio del loro valore: Iroso alla fine fu pagato un milione e 250 mila lire. "L'ordine era salvare tutti i muli – ricorda de Luca – Io non conoscevo i macellai personalmente, con me per tutta l'asta c'era un tenente degli Alpini che mi indicava quando dovevo rilanciare". La storia e la carriera militare di Iroso è stata lunga e onorata, una delle imprese che le penne nere ricordano con maggiore fierezza è quella del 1998 quando in occasione della festa del 4 novembre alcuni vandali imbrattarono la Colonna Mozza, il monumento posto sulla vetta del Monte ortigara e Iroso, il mulo più forte e robusto trasportò in groppa tutto il materiale che servì a ripulire il monumento eretto nel luogo simbolo delle battaglie della Grande guerra. Nel 2000 il reparto Salmerie è stato ufficialmente ripristinato con sede proprio nella stalla di Iroso che oltre a sfilare nelle varie adunate è stato il protagonista di tante iniziative atte a far conoscere le tradizioni e la storia degli Alpini nelle scuole. E' stato il protagonista di quattro edizioni del progetto "mini naja" presso il settimo Reggimento Alpini di Belluno dove i militari hanno assisitito ad alcune lezioni sulla storia delle penne nere e sull'impiego dei muli nei conflitti mondiali. "Di sicuro non verrà dimenticato, anzi lo ricorderemo nel migliore modo possibile nel futuro – spiega Francesco Introvigne, presidente della sezione Ana di Vittorio Veneto – Di certo conserveremo lo zoccolo ed il numero di matricola in una teca". Dispiacere per la scomparsa del mulo alpino più vecchio d'Italia è stato espresso anche dal presidente della Giunta regionale Luca Zaia: "Come tutti i veri alpini anche il Generale Iroso non è morto, semplicemente andato avanti, per restare comunque per sempre nei nostri cuori".
Danilo Guerretta