L'incidente provocato a Treviso da un suv la sera del 25 aprile
TAMPONA UN'AUTO E FUGGE, INDIVIDUATO DALLO SPECCHIETTO
Dai pezzi persi nell'impatto la Polizia locale è risalita al proprietario
Non è sfuggito agli occhi elettronici il responsabile dell’incidente avvenuto poco dopo la mezzanotte del 25 aprile: agli agenti, coordinati dal Comandante Andrea Gallo, è bastata una sola immagine ripresa dalla telecamera della zona, che ha inquadrato un Suv di colore nero che, in Riviera Garibaldi, ha provocato un incidente, urtando dapprima un veicolo in sosta regolare e poi un paletto (provocando peraltro gravi danni) salvo poi allontanarsi come se nulla fosse accaduto. Nell’impatto, il fuggitivo ha perso però lo specchietto retrovisore sinistro ed un coprimozzo. La Polizia Locale è partita da questi elementi per rintracciare il conducente, un 40enne residente in provincia: nello schianto non ci sono stati feriti anche se a bordo della vettura in sosta (per la quale si è reso necessario l’intervento del carro attrezzi) c'era un uomo che, dopo lo schianto, non è riuscito a leggere la targa del veicolo diretto verso Via Reggimento Italia Libera.
Il proprietario del Suv, individuato dopo poche ore, è stato convocato al Comando ma non è stato in grado di chiarire il motivo della fuga. A suo carico saranno comminate tutte le sanzioni previste dal codice della strada, vale a dire la somma di 296 euro e la decurtazione di 4 punti dalla patente.
I sistemi di videosorveglianza, implementati negli ultimi anni e dedicati espressamente al controllo della viabilità, si stanno rivelando uno strumento fondamentale per contrastare il fenomeno dell'omissione di soccorso o dell’allontanamento dal luogo del sinistro. Dal 2017, attraverso i sistemi di analisi del traffico, sono stati individuati oltre 20 veicoli, i cui conducenti si erano allontanati dopo aver provocato il sinistro. «Il codice della strada», evidenzia il comandante della Polizia Locale Andrea Gallo, «punisce severamente chi, dopo aver provocato un sinistro stradale, anche senza provocare feriti, non attempera all'obbligo di fermarsi e dunque fugge dal luogo del sinistro senza fornire i propri dati alla controparte, necessari per il risarcimento del danno, con importanti ripercussioni sulla patente. Più grave è la condotta di chi fugge dopo un sinistro senza prestare soccorso alla persona infortunata: in caso di lesioni gravi o morte, il conducente resosi protagonista dell’evento, qualora vengano accertate gravi violazioni alle norme del codice della strada o l'accertamento dello stato di alterazione per assunzione di alcool o stupefacenti, viene incriminato per il reato di lesioni stradali o omicidio stradale». Poi aggiunge: «In caso di incidente, sempre più spesso gli automobilisti scelgono la fuga anche solo per evitare conseguenze economiche senza tenere in considerazione che in caso di sinistro con lesioni, lo scenario che si apre è quello del deferimento all'autorità giudiziaria, con conseguenze sia penali che pecuniarie di notevole gravità». «Bisogna prestare la massima attenzione alla guida», ricorda Gallo, «e rispettare tutte le norme del Codice della Strada evitando distrazioni come l'uso del cellulare: i dati a livello nazionale dimostrano che oggi è la prima causa di incidente. In caso di sinistro stradale, fermarsi e prestare tutta l'assistenza necessaria alla controparte».