Venerdi 17 maggio spettacolo al Teatro Eleonora Duse di Asolo
OMAGGIO A FABRIZIO DE ANDRE'
Serata di poesia e musica organizzata dall’Academia dei Rinnovati
ASOLO. Non al denaro non all’amore né al cieloè il titolo dell’intensa ed emozionante serata di poesia e musica che l’Academia dei Rinnovati organizza al Teatro Eleonora Duse di Asolo, Treviso, venerdì 17 maggio alle 20.45, per rendere omaggio a Fabrizio De Andrè (Genova, 18 febbraio 1940 - Milano, 11 gennaio 1999) nel ventennale della sua scomparsa. L’evento è patrocinato dal Comune di Asolo e sostenuto da Generali Asolo, Rosso Gioielleria Asolo e Azimut.
Il titolo dell’evento è mutuato da quello del disco di Fabrizio De André del 1971 e in esso è condensato un percorso culturale e sociale che si dispiega attraverso tre date: 1916, l’anno in cui gli epitaffi dell’Antologia di Spoon Riverdi Edgar Lee Masters furono riuniti in versione definitiva, 1943, l’anno della traduzione italiana della raccolta poetica a cura di Fernanda Pivano, e 1971, l’anno della libera trasposizione in nove canzoni che Fabrizio de André (con la collaborazione di Giuseppe Bentivoglio per i testi e Nicola Piovani per le musiche) raccolse nel disco Non al denaro non all’amore né al cielo.
Fernanda Pivano in occasione dell’uscita del disco intervistò De André e scrisse: “Sono molto più belle le poesie di Fabrizio, ci tengo a sottolinearlo. Sia Masters che Fabrizio sono due grandi poeti, tutti e due pacifisti, tutti e due anarchici libertari, tutti e due evocatori di quelli che sono stati i nostri sogni. Poi Fabrizio sarà sempre attuale, è un poeta di una tale levatura che scavalca i secoli”. E in effetti, se in Italia si leggono ancor oggi i versi di Masters, in parte è merito anche dell’interpretazione di De André.
I tre anni 1916, 1943, 1971 significano tutti la presa di coscienza della fine di un “sogno”: quello della borghesia ottocentesca, quello delle ideologie nazionalistiche e quello dell’internazionalismo dei “favolosi” anni Sessanta. Tre anni che – in qualche modo - sanciscono un fallimento, al tempo stesso individuale e collettivo, che in modo simile attraversiamo anche oggi.
“Stiamo vivendo un periodo analogo al 1916, al 1943 e al 1971, - spiega l’Academia dei Rinnovati - nell’incertezza del momento, nella mancanza di ideali politici, nella banalità del quotidiano. Ancora una volta, dobbiamo rifugiarci nell’essenzialità della vita, negli affetti, nei “piccoli” sogni, per dare un senso alla nostra esistenza”.
Ecco dunque che la celebrazione di un anniversario artistico diventa occasione di riflessione sul presente, non rimane commemorazione del passato ma diviene chiave di lettura dell’attualità.
Venerdì 17 maggio i brani del grande cantautore genovese ispirati dall’opera di Edgar Lee Masters saranno eseguiti da Giuseppe Cadamuro (voce), Alessandro Modenese (chitarra) e Lorenza Bano (violino), componenti della band trevigiana Laboratorio Musicale Italiano, mentre le poesie tratte dall’Antologia di Spoon River verranno recitate da Lucia Schierano, apprezzata attrice padovana di cinema, teatro e tv, e Federico Pinaffo, attore e regista anche lui patavino. Condurrà la serata Francesco Rognoni, docente di letteratura americana all’Università Cattolica di Milano.