
Scoperta da una stagista di Ca' Foscari in un registro del Bailo una rarissima pergamena del 1300 riguardante Marco Polo. E' stata Giulia Migo, la studentessa iscritta al corso magistrale in Storia e Conservazione del patrimonio archivistico e bibliografico, che durante lo stage all'Archivio di Treviso ha fatto la scoperta: una “quietanza”, redatta dal prete-notaio Filippo Spinelli, davanti a lui, a Rialto, i fratelli Giovanni e Filippo Iuliano hanno restituito a Marco Polo per conto di Pietro Da Canal un debito contratto a Candia, Creta. Sulla preziosa pergamena di 290 per 130 millimetri, il nome di Marco Polo compare due volte: “Do a te Pietro Da Canal quietanza di tutto ciò che è contenuto e si legge in una carta manifestacionis rogata a Candia dal notaio Benedetto Da Milano il 13 agosto 1320”. Questo è parte del testo del documento ritrovato da Giulia durante il lavoro di digitalizzazione dell'inventario del fondo Diplomatico redatto dall'Abate Bailo. Documento fino ad oggi ignoto contenuto in tomo di 7mila pergamene custodite nei depositi trevigiani. E la domanda che sorge spontanea è: come ha fatto un documento redatto a Venezia a finire nei depositi trevigiani? Come è sfuggito alle confische di Napoleone?
Le ipotesi sono varie, ma è probabile che si sia trattato di un caso di omonimia tra i due Monasteri di Santa Caterina, a Venezia e a Treviso, oppure è possibile che sia stata una suora a portare il documento al convento di Treviso. L'indagine continua e la ricerca potrebbe portare ad altri documenti importanti riguardanti l'esploratore veneziano.