Da martedì a Verona: "Molto colpito dalla tragedia del Molinetto"
"NON SOLO INCENDI, SEMPRE PIÙ IMPEGNATI PER MALTEMPO E CALAMITÀ"
Dopo 5 anni il comandante Micele saluta i vigili del fuoco di Treviso
Alla guida dei 370 uomini della struttura provinciale di Treviso dal 2 gennaio 2004, dopo aver iniziato proprio nella Marca la propria carriera nel corpo dei pompieri nel 1995 ed aver in seguito lavorato a Roma, da martedì prossimo Micele assumerà la responsabilità dei vigili del fuoco di Verona. Lunedì accoglierà il suo successore, Giuseppe Lomoro, in arrivo da Ravenna. Da Treviso, dove comunque continuerà a vivere la famiglia, dice che porterà con se la laboriosità, gli slanci nel volontariato, ma soprattutto la capacità di tessere relazioni: “tra enti e con il tessuto sociale, molto utili per far meglio il nostro lavoro. Sembra quasi scontato, ma altrove non avviene”.
Tantissime naturalmente le emergenze che hanno visto protagonisti i pompieri trevigiani in questo quinquennio. In provincia, ma anche in altre regioni, come i team di specialisti chiamati ad operare in occasione del terremoto in Italia centrale, alla valanga di Rigopiano in Abruzzo, dallo scoppio di un’autocisterna sullo svincolo autostradale di Bologna al crollo del ponte Morandi, “a conferma delle competenze che ci sono qui”, ribadisce il comandante
Micele però, ricorda anche gli incendi domestici, di meno si parla che ma che ogni anno mietono due o tre vittime, e, venendo, i tanti corsi di formazione e le iniziative di educazione rivolte in particolare ai bambini, come Pompieropoli, un percorso realizzato proprio dagli operatori di Treviso, che ad ogni edizione riscuote grandissimo successo tra i piccoli. Tra gli episodi, uno spicca sugli altri.