Tra gli arrestati anche un minore trevigiano
BOTTE E PESTAGGI, PRESA LA BABY GANG
Il sindaco Brugnaro: "Avviare percorsi di rieducazione"
VENEZIA. Per mesi hanno terrorizzato Venezia e Mestre con furti, aggressioni e pestaggi. L'ultimo episodio a inizio aprile: tre coppie di fidanzati aggredite per strada senza un motivo e mandate in ospedale, il ferito più grave aveva riportato lesioni alle vertebre cervicali e una prognosi di due mesi. La polizia di Venezia ha arrestato sette giovani considerati i capi di alcune baby gang composte da una trentina di ragazzi, italiani e stranieri in gran parte minorenni. Quattro degli arrestati, di età compresa tra i 14 e i 19 anni sono in carcere, altri tre ai domiciliari. Dietro le sbarre è finito anche un sedicenne che nonostante la giovane età è considerato il capo di una delle bande, secondo gli investigatori è responsabile di almeno due rapine commesse a Venezia lo scorso gennaio. In entrambi i colpi il minorenne aveva aggredito un gruppo di ragazzi con un tirapugni, una delle vittime era stata ferita in modo grave e costretta a un mese di ospedale. Secondo la polizia gli appartenenti alle baby gang agivano in gruppo, il primo era capeggiato da un 18 enne e entrava in azione ogni sera compiendo furti e danneggiamenti. Gli episodi più gravi sono l'assalto a un liceo artistico con proiettori e computer distrutti, aule devastate e il furto di tre veicoli dell'Anas oltre a svariati scooter e motorini. La seconda banda era attiva soprattutto in terraferma, tra gli obiettivi i commercianti bengalesi che venivano rapinati e picchiati in modo selvaggio. Lo scorso febbraio un negoziante straniero era stato vittima di un pestaggio che gli provocò una profonda ferita alla testa e la frattura della mandibola. Tra gli episodi contestati anche una decina di estorsioni con vittime minorenni costrette a consegnare soldi per riavere il telefonino o il motorino che la banda aveva rubato.
Gli arresti scattati all'alba di ieri sono stati preceduti da dodici perquisizioni domiciliari che hanno portato al sequestro di droga, coltelli e passamontagna. L'inchiesta vede coinvolti altri venti giovani, le cui posizioni sono al vaglio del tribunale dei minori. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha elogiato la polizia che ha posto fine a una vicenda che aveva gettato nel terrore interi quartieri della città e si è detto pronto a fornire ai ragazzi finiti in carcere il supporto perchè "possano rendersi conto degli sbagli commessi ma anche essere recuperati e rieducati".
Danilo Guerretta