La maggior parte degli assegni arriveranno a 2-300 euro o meno
REDDITO DI CITTADINANZA, IN POCHI RICEVERANNO IL SUSSIDIO PIENO
Il Caaf della Cgil ha presentato finora 2.644 domande
Basti dire che dell’intero contingente, appena 296 utenti hanno un Isee, il principale requisito per accedere al reddito, pari a zero e, dunque possono aspirare al sussidio pieno di 780 euro mensili. Per gli altri il contributo verrà progressivamente decurtato. E già il fatto di disporre di una casa di proprietà comporta automaticamente una riduzione di 280 euro.
Per molti, dunque, avvertono Mauro Visentin e Paolino Barbiero, rispettivamente segretario confederale e segretario dei pensionati della Cgil trevigiana, si prospetta una delusione rispetto alle aspettative iniziali: tanto che più di qualcuno ha chiesto di poter ritirare la domanda già avanzata, per non dover sottostare agli obblighi imposti dal provvedimento.
Tra i tanti utenti venuti agli sportelli del sindacato non sono mancati anche casi particolari, da persone agli arresti domiciliari, a un utente che è risultato disporre di diverse centinaia di migliaia di euro depositati nei conti correnti propri e dei familiari, come ricorda Monica Giomo, amministratore delegato del Caaf Cgil Treviso.
Ma le strutture sindacali, in questi mesi sono state impegnata anche nella compilazione delle pratiche per quota 100: 462 quelle elaborate tra gennaio e maggio, dal patronato Inca su 1.354 presentate nella Marca. A queste si aggiungono poi le 404 richieste di pensione anticipata, 68 per lavoratori precoci e altrettante per l’opzione donna. In totale 1.002 persone che hanno chiesto di lasciare il posto di lavoro prima del previsto.
Altro fronte, quello degli assegni familiari: il recente passaggio all’invio telematico rischia di provocare un ingorgo, come conferma Silvia Bresolin direttrice del patronato Inca Cgil di Treviso.