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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/268: L'U. S. OPEN METTE IN PALIO LA LEADERSHIP MONDIALE
Trionfa Gary Woodland, a Molinari non riesce la rimonta
Sono due gli azzurri a disputare questo importante torneo. Francesco Molinari è affiancato da Renato Paratore, il giovane romano che disputa il suo primo major in carriera. Paratore ha infatti superato la dura prova selettiva per essere

L’evento in cui sono protagonisti Francesco e Renato è rilevante, metterà in palio non solo il titolo, ma anche la leadership mondiale. “Chicco” Molinari, tornato numero sei del world ranking come nel precedente PGA Championship, gioca i primi due round al fianco di Brooks Koepka, numero uno, e vincitore delle edizioni 2017 e 2018 della competizione. Il capitolino, debuttante in un Major, gioca i primi due giri con l’inglese Lee Slattery e con lo statunitense Nate Lashley.
Per i bookmaker sono Brooks Koepka e Dustin Johnson ad avere i favori del pronostico. Il primo punta a uno storico tris di successi consecutivi per eguagliare il record firmato nel 1905 dallo scozzese Willie Anderson. Il secondo sogna di riprendersi il trono mondiale in una competizione già vinta nel 2016. Tiger Woods insegue il poker di successi, su un percorso che nel 2000 lo ha visto polverizzare ogni record in un Major, vincendo con quindici colpi di distacco

Per finire c’è anche la corsa alla FedEx Cup, con in campo 25 dei 30 migliori giocatori.
Il percorso richiede abilità sia nel tiro lungo sia di precisione intorno al green. Sono 156 i giocatori a partire, tra questi anche 14 amateur. Il montepremi è grosso, 12.500.000 dollari.
Sponsor è la stessa Rolex, che nel 1967, presidiava la sfida tra gli amici e rivali Arnold Palmer, Jack Nicklaus e Gary Player, chiamati The Big Three, che sono stati la chiave della modernizzazione di questo sport. Ora avanza la Nuova Guardia, giovani giocatori di Golf abili e ambiziosi, sulle orme di Spieth. La Rolex intende tenerli sotto osservazione, desiderosa di incentivarli.

Con un 65 (-6) Gary Woodland sorpassa Justin Rose nel secondo giro. Una prestazione molto tonica fatta di sei birdie senza bogey, gli fa assumere il comando. Anche per lui c’è la cabala favorevole: per 41 volte i leader dopo 36

Nel terzo giro terminato a notte italiana inoltrata, Gary Woodland con il (-2) di giornata tiene a bada gli avversari, si conferma al comando, proverà a conquistare il primo Major della carriera. ma sono aumentate, secondo la cabala, le sue probabilità di vittoria, perché sono stati 52 i leader dopo tre turni (contro i 41 del secondo) ad alzare il trofeo. A un solo punto di svantaggio viaggia l’inglese Justin Rose, il più accreditato nella sfida, che sembra trovarsi nelle condizioni migliori. Ma attenzione a Koepka, Campione in carica, a caccia del terzo successo successivo; ha alimentato le sue speranze portandosi dal sesto al terzo posto con 206 (-7). Francesco Molinari chiude il terzo giro a (-2). Nonostante il doppio bogey alla 7, guadagna un paio di posizioni, sale al 17° posto, recriminando per qualche errore di troppo è 17°. Tiger Woods, andato in altalena con cinque birdie e altrettanti bogey per il 71 del par. Ha colto 10 fairway su 14, undici green su 18 e ha avuto bisogno di 30 putt, risale di 5, è 27°.

Il giro finale. La cabala si è legata ben due volte a Woodland, che ci ha creduto. È Gary Woodland a imporsi vincitore del terzo Major stagionale, con uno score di -13. La seconda piazza è per Brooks Koepka con -10, unico a contrastare pesantemente Woodland; la terza va a Xander Schauffele con -7.
Francesco Molinari chiude 16esimo con (-3), la miracolosa rimonta non arriva: parte bene, quattro birdie anche imbucando un’uscita dal bunker, ma incappa in doppio bogey alla 9; nelle seconde fa tre bogey e due birdie. Ad appesantire il punteggio finale giocano un ruolo il doppio bogey alla 8 del secondo giro, e alla 7 del terzo. Andamento onorevole ma sfortunato, chiude in 16esima posizione, si può comunque confermare che Chico rimane tra i più forti.
Anche Tiger Woods (-2), ha fatto un discreto torneo, seppur con alti e bassi: va in sofferenza nelle prime, poi si riprende, chiude 21esimo.
Più che meritata l’affermazione di Woodland: a parte il primo giro vinto da Justin Rose, l’americano è sempre stato in testa. Nell’ultimo giro tiene costantemente a bada Koepka, conquista di forza il primo Major della sua carriera
Lo splendido scenario in cui si è giocato, unito al grande spettacolo fornito dai giocatori, conferma il link di Pebble Beach, uno dei più bei Campi d’America, e l’US Open un grande major.
Paolo Pilla


