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La nostra rubrica sul mondo golfistico a cura di Paolo Pilla
PILLOLE DI GOLF/271: MATTHEW JORDAN ALL'ULTIMO COLPO NELL'ITALIAN CHALLENGE
L'inglese si impone al playoff sull'azzurro Scalise
Anticipato dalla Pro Am, al Terre dei Consoli è stato ospitato l’undicesima edizione dell’Italian Challenge Open, in calendario, anche nell’Italian Pro Tour, di cui ricorre il settimo appuntamento stagionale, sorretto da Banca Generali Private. L’evento coinvolge tutta la Nazione: sono tornei programmati in sette diverse regioni, dalla Valle d’Aosta alla Puglia.
Nella Pro Am, vinta a “meno 47” dalla squadra del francese Robin Roussel con tre dilettanti italiani, erano ventitré le formazioni composte di quattro concorrenti: un pro e tre dilettanti. Si è giocato con formula Tour Scramble (punteggio aggregato netto della squadra, in relazione al par, compreso il pro); si conteggiano solamente birdie, eagle ed eventuali albatross. Con la Pro Am i giocatori hanno potuto conoscere il Campo, e gli spettatori vedere all’opera i loro beniamini. Per sottolineare il carattere inclusivo e aggregante del golf, sport veramente aperto a tutti, nel team di Ernico Di Nitto c’erano due atleti diversamente abili: Edoardo Biagi e Cristiano Berlanda.
Il torneo si svolge sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 36, che permette i due turni successivi ai primi 60 classificati e ai pari merito al 60° posto, dilettanti compresi. La partenza è shotgun, alle 12,30, il montepremi è di 300.000 euro con prima moneta di 48.000.
Il field è di ottima caratura, lo testimonia la presenza di otto dei primi dieci giocatori della money list e di sei dei sette vincitori stagionali. Tra i più attesi, il francese Antoine Rozner, leader dell’ordine di merito e due volte a segno in stagione, particolarmente motivato perché teso alla ricerca del terzo titolo che lo farebbe salire immediatamente sull’European Tour. Francesco Laporta, che si è imposto nel Campionato Nazionale Open, è capofila degli altri undici azzurri, e ha le carte in regola per puntare al successo.
Il percorso del Terre dei Consoli, disegnato dal grande architetto Robert Trent Jones Jr, ha avuto il suo battesimo internazionale nel 2016, quando ha ospitato per la prima volta il Challenge Tour. È molto impegnativo, si sviluppa in quasi 7.000 metri tra ostacoli naturali, laghi, grandi bunker, obbliga il giocatore a grande attenzione e a usare strategia. Il Circolo, che va acquisendo sempre maggior prestigio, inaugura ora l’elegante e funzionale club house, che va ad aumentare l’apprezzamento dei frequentatori.
La prima giornata, molto calda, la palla vola più del solito, porta al vertice il sudafricano Bryce Easton e lo spagnolo Carlos Pigem, 66 (-6). In terza posizione c’è l’azzurro Scalise, con 67 (-5), affiancato da un danese, un cileno, un australiano. Il 23enne di Vimercate, un successo a inizio aprile sull’Alps Tour, realizza cinque birdie senza bogey. Offre una bella prestazione anche Federico Maccario, settimo, con 68 (-4), alla pari con il francese Antoine Rozner, testa della money list, che lotta per entrare nell’European Tour. Complimenti anche al dilettante Andrea Romano, 34° con 71 (-1), stesso score di Francesco Laporta.
Nel secondo round passa a condurre con 134, il francese Antoine Rozner, leader della money list; ha due colpi di vantaggio sugli inseguitori. Si lamenta del gran caldo: “Il campo è difficile e il caldo lo rende ancor più ostico. Occorre bere tantissimo”.
Lorenzo Scalise, settimo con 138 (-6), rimane in alta classifica, si mantengono in buona posizione Enrico Di Nitto, e Raffaele Lipparelli. Bene anche il dilettante azzurro Andrea Romano, 35°. Con appena un colpo in più, Francesco Laporta finisce 50°. Out per gli altri italiani in gara, che hanno mancato il taglio per un colpo. Taglio, che lascia in gara 61 concorrenti di cui cinque italiani.
Terzo giorno: allunga Rozner, tiene Scalise. A un giro dal termine, il 26enne parigino sente più vicina la sua meta. Completa il secondo giro consecutivo co 5 birdie senza bogey (-5) e prende tre colpi di vantaggio sul gallese Oliver Farr. L’azzurro Scalise rimane al settimo posto, sente di poter competere per il titolo nel giro finale. Francesco Laporta, favorito perché ha giocato al mattino quando c’era meno vento, con un parziale di 69 recupera posizioni. Ha dato spettacolo l’inglese Matthew Jordan, che alla buca 13 (par 3, metri 137), ha arricchito la sua prova con una “hole in one”, centrandola con un colpo.
La vittoria è per Matthew Jordan, ma è stato grande Scalise, anche se non è primo! Nell’ultimo giro l’azzurro rimonta dal settimo posto, con due birdie finali raggiunge Jordan, e lo trascina al play off, che vien giocato al Par tre della 16, buca fertile per Matthew (gli aveva regalato una hole in one il giorno prima). Lorenzo calcola male il vento, manda purtroppo la palla in acqua, cede così alla prima buca supplementare. Ha raccolto meno di quanto avesse meritato, ma è pur sempre felice: ha ottenuto un secondo posto su quell’impegnativo percorso, ed è stato il protagonista indiscusso della giornata. Lo spagnolo Carlos Pigem, che per un colpo non ha partecipato al play off, è terzo. Il francese Antoine Rozner, leader della money list e in vetta dopo tre giri, deve rinunciare a salire immediatamente sull’European Tour, si deve accontentare del quarto posto. Non male la posizione di Francesco Laporta, 23°, buona prova del dilettante azzurro Andrea Romano, 45°. Alti e bassi per Edoardo Raffaele Lipparelli, 54°, e per Enrico Di Nitto, 61°.
Per il 23enne Matthew Jordan, nato nella Wirral Peninsula, è il primo successo nel Challenge Tour. Con pudore ha commentato: “Il playoff non è mai bello, non mi piace vincere così”, è tuttavia felice di aver conquistato la “carta” per il Circuito. Ha concluso la sua corsa vincente con un 66 (-6) per sei birdie, è stato gratificato con un assegno di 48mila euro su un montepremi di 300mila.
Paolo Pilla