Uno studio del Cnr dice che entro 25 anni si scioglierà completamente.
ADDIO AL GHIACCIAIO DELLA MARMOLADA
Il Trevigiano Davide Menegazzi gestisce il rifugio: "Sono già scomparsi altri piccoli ghiacciai"

Secondo Menegazzi il turisti continueranno ad arrivare in Marmolada anche senza ghiacciaio ma sarà un turismo diverso: "Cambierà sicuramente il tipo di approccio da parte dei turisti. Non ci saranno più alpinisti ma semplici escursionisti. Per arrivare in vetta alla Marmolada non serviranno corde, ramponi e caschi, basterà fare una semplice ferrata. Questo diventerà un rifugio come ce ne sono centinaia in tutte le Dolomiti".Secondo uno studio del Cnr di Trieste che entro la fine dell'estate verrà pubblicato su una rivista scientifica il ghiacciaio della marmolada sparirà completamente nel giro di 25 anni. "Lo spessore del ghiaccio presente in Marmolada è stato osservato con alcuni sorvoli radar in elicottero e i dati sono stati confrontati con le misurazioni del 2004 - spiega il professor Renato Colucci, glaciologo del Cnr di Trieste - Quello che emerge è che se la Terra continua a riscaldarsi in questo modo tra 25 anni la Marmolada resterà completamente senza ghiacciaio. Sarà sempre una montagna bellissima ma completamente diversa da quella di adesso". Lo scioglimento riguarderà tutto l'arco alpino al di sotto dei 3500 metri, entro il 2050 spariranno i ghiacci eterni delle Alpi Orientali e Centrali e rimarranno solo sulle Alpi Ocidentali, quelle più alte: "I ghiacciai alpini di Italia, Francia, Austria e Svizzera si stanno ritirando a una velocità senza precedenti in migliaia di anni – continua Colucci -. Nell'ultimo secolo, è scomparsa la metà della copertura. Il 70 per cento di questa metà è sparita negli ultimi 30 anni. La temperatura media degli ultimi 15 anni non è compatibile con l'esistenza dei ghiacciai sotto i 3.500 metri". La colpa è dell''uomo e dell'inquinamento che produce e che ha sconvolto l'equilibrio naturale. "I carotaggi fatti sui ghiacci di Groenlandia e Antartico - spiega ancora Colucci - ci dicono che nell'ultimo secolo l'aumento dell'anidride carbonica nell'atmosfera è stato cento volte più rapido che in qualsiasi altra epoca negli ultimi 800.000 anni. E la responsabilità non può che essere dell'uomo". Oggi in atmosfera vengono immesse ogni anno 40 giga tonnellate di CO2, una cifra enorme che non si riesce a smaltire e che provoca il surriscaldamento del pianeta. Gli effetti immediati sul territorio saranno i problemi di irrigazione e approvigionamento idrico dal momento che un ghiacciaio come quello della Marmolada alimenta centinaia di torrenti e ruscelli che poi vanno a confluire nei grandi fiumi. Ma anche il turismo subirà un contraccolpo: sulle Alpi si continuerà a sciare d'inverno ma il paesaggio sarà sempre più simile a quello degli Appennini. Il fenomeno dello scioglimento dei ghiacci non riguarda solo le Alpi, ma tutte le catene montuose del mondo, dalle Ande, all'Himalaya, dai due poli alle steppe artiche. "La fusione del ghiaccio che in questi giorno sta interessando la Groenlandia è il campanello di allarme di quello che sta succedendo nel nostro pianeta - afferma Massimo Frezzotti, presidente del Comitato Glaciologico italiano – Se non azzeriamo l'effetto serra non solo spariranno i ghiacciai come la Marmolada ma il livello dei mari si innalzerà, almeno di un metro entro la fine del secolo. In Inghilettra e Olanda stanno costruendo barriere di sette metri ma altre zone povere del pianeta verranno sommerse e assisteremo a esodi di massa da parte delle popolazioni che hanno perso la terra". Secondo Frezzotti le soluzioni per ridurre drasticamente l'effetto serra ci sono ma deve essere la politica a darsi da fare: "Di solito la politica guarda avanti al massimo di cinque anni, ora serve uno sforzo e una visione di quello che sarà il mondo tra vent'anni. E' un pò quello che continua a dire la giovane Greta Thunberg".
Danilo Guerretta
