“Danni intorno ai 30 milioni di euro, aziende costrette a chiudere, senza contare il disagio sociale”
CIMICE ASIATICA, I SINDACI RISPONDONO ALL’APPELLO DI COLDIRETTI
A Venezia il primo incontro del tavolo verde chiesto dagli agricoltori
PADOVA. Adesione convinta e trasversale dei sindaci alla delibera proposta da Coldiretti Padova sull’emergenza cimici. Dalla Bassa Padovana, la zona più colpita dall’invasione dell’insetto alieno, all’Alta, in questi giorni diverse amministrazioni comunali stanno approvando il documento di sostegno alle azioni di contrasto alla diffusione della cimice in Veneto. Ad oggi, martedì 17 settembre, hanno già pubblicato la delibera i Comuni di Urbana, Granze, Bagnoli di Sopra, Due Carrare, Limena e Carmignano di Brenta. Numerosi altri lo faranno nelle prossime ore e nei prossimi giorni, a partire dai centri della Bassa Padovana che stanno risentendo in maniera drammatica dell’attacco della cimice asiatica a frutteti, orti e altre coltivazioni, con danni in costante crescita. Tra i prossimi a firmare spiccano Castelbaldo, Piacenza d’Adige, Masi, Lozzo Atestino, Vo’, Montagnana, solo per citarne alcuni.
“E’ un segnale importante quello che ci sta arrivando dai sindaci padovani – afferma Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – ai quali va il nostro ringraziamento per l’attenzione e l’immediato riscontro alla nostra proposta. Purtroppo l’emergenza della cimice asiatica riguarda tutto il territorio provinciale e la situazione è destinata ad aggravarsi rapidamente se non si interviene con efficacia. In particolare è a rischio la sopravvivenza della nostra frutticoltura, perché alcune aziende gravemente colpite potrebbero scegliere la via della chiusura definitiva, perché non è possibile lavorare in perdita per alcuni anni consecutivi. Al momento stimiamo una perdita di circa 30 milioni di euro nella nostra provincia e almeno un centinaio in Veneto. Cifre destinate a cresce nei prossimi mesi se non si interviene con le prime misure. Accanto al grave danno per l’agricoltura la cimice asiatica, assai più mobile e resistente di quella nostrana, porterà un disagio sociale sempre maggiore, con l’arrivo dell’autunno e la migrazione dell’insetto dalla campagna alle abitazioni, alla ricerca di un riparo per l’inverno. I sindaci ne sono consapevoli e con questa adesione fanno sentire la loro voce alle istituzioni”.
La diffusione della cimice asiatica, ricorda la delibera “sta compromettendo in modo significativo la redditività delle aziende frutticole, esponendole a rischi anche di natura finanziaria che rendono necessario il varo di un programma nazionale e regionale di contrasto”. Coldiretti chiede misure urgenti e di impatto per far fronte all’emergenza. A partire dal riconoscimento dello stato di calamità in tutto il Veneto, in modo che le aziende possano aver accesso immediato a sgravi fiscali e contributivi, ma anche la sospensione dei mutui. Del resto se non c’è reddito non ci sono nemmeno i soldi per pagare i debiti, gli interessi e le tasse. La cimice ha l’impatto di una calamità naturale, questo è ormai evidente, e servirà pure che la Regione metta a punto con rapidità un bando per gli indennizzi ai frutticoltori. Sempre nel breve periodo va potenziata la misura di aiuto per l’installazione delle reti anti insetto, incrementando le risorse disponibili e passando dal contributo per ettaro a quello sulla percentuale della spesa. Intanto dovrà proseguire a ritmo sostenuto la ricerca per l’introduzione di specie aliene come la vespa samurai o l’anastatus bifasciatus, parassita autoctono della cimice.
“Nella Bassa Padovana abbiamo già alcune aziende pronte a mettere a disposizione i propri frutteti per la sperimentazione in campo, - aggiunge Bressan - dopo le prove già avviate quest’anno. La lotta biologica, però, richiede anni per il raggiungimento di un equilibrio tra le popolazioni. Ne consegue che le risposte emergenziali vanno sostituite nel tempo con l’attivazione di un fondo di solidarietà nazionale per le fitopatie per far fronte ad questa nuova grave calamità.
Un primo passo è stato compiuto con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che introduce le norme necessarie a prevedere i criteri per l’immissione sul territorio di specie e di popolazioni non autoctone, misura fortemente sollecitata dalla Coldiretti ai tavoli istituzionali per l’introduzione della vespa samurai, antagonista della cimice. Ora attendiamo di passare alla pratica con il via libera del Ministero dell’Ambiente che, sentiti il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e il Ministero della salute, deve emanare le linee guida per l’introduzione di questo nemico naturale della cimice asiatica”.Galleria fotografica