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PILLOLE DI GOLF/283: IL BMW CHAMPIONSHIP SORRIRE A DANNY WILLET
A Francesco Molinari non riesce il bis nel prestigioso torneo
Oggi parte la guerra al gioco lento: gli arbitri, forniti di tablet e GPS, possono cronometrare il gioco di ogni buca, e forniscono avvisi a luce verde o rossa per indicare ai concorrenti se sono in ritardo. Gagliardo il montepremi, 6.351.000 euro, sette milioni di dollari.
In gran forma, l’inglese Matt Wallace chiude il primo giro a (-7) per un eagle e cinque birdie, senza sbavature. Di altrettanti eagles e birdie è autore lo svedese Henrik Stenson, che fa però anche un bogey (-6), ed è secondo. Terzo è il nostro Andrea Pavan (-4), altro eagle mortificato da un doppio bogey, ha la soddisfazione di sovrastare Francesco Molinari (-3). Bene Edoardo fratello di Francesco, e Paratore, entrambi (-1); meno fortunati Migliozzi (+2), e Bertasio quest’ultimo squalificato per aver firmato uno score sbagliato, al termine di un giro comunque non brillante. Brutto è il giro anche per Rory McIlroy. Parte forte cercando di chiudere bene il 2019, poi precipita. Colleziona 6 bogey: il tee shot alla 17 va fuori limite, torna a tirare nella stessa posizione, stavolta gli alberi gli danno un aiuto, esce dal rough; alla fine prende il green, ma è doppio bogey. Alla 18 va nel rough, tira una provvisoria, trova l’originale sotto gli alberi e la dichiara ingiocabile, penalità. Che scherzi fa il Golf! È Campione in carica di FedExCup e giocatore dell’anno PGA Tour, conclude il giro a 76 (+4). Campione lo è, ha la potenzialità di rifarsi, è già successo nel 2014.
Nel secondo round prendono il comando John Rahm e Danny Willett, con 133 (-11); Rahm gira in 67, andando in altalena con un eagle, sei birdie e tre bogey, Willett lo raggiunge con un 65, per un eagle, sei birdie, un bogey. Al terzo posto Rose e Stenson. Francesco Molinari, piuttosto discontinuo, guadagna due posizioni. Rimangono in corsa E. Molinari, Paratore e Pavan con lo stesso score di Rory McIlroy, che ha evitato il taglio praticamente con il putt finale. Per un solo colpo è invece out Guido Migliozzi. Fari accesi sul rampante 22enne norvegese Viktor Hovland, che con un parziale di 69 (-3), ha inanellato il 22° round di fila sotto par.
Anche nella terza giornata rimangono al vertice lo spagnolo Jon Rahm e l’inglese Danny Willett, appaiati dopo due giri: viaggiano di pari passo con un 68 (-4), entrambi con sei birdie e due bogey. Offre un bel finale Francesco Molinari, con tre birdie a chiudere per il parziale di 69, dal 12° passa al nono posto a 7 punti dal vertice, insieme a Paul Casey. Ha operato una bella rimonta Rory McIlroy, da 58° a 18°, grazie a un 65 (-7) di giornata.
Siamo al giro finale – Danny Willett conduce la sua corsa vincente con sei birdie e un bogey per il 67 (-5), supera in un acceso duello finale Jon Rahm 70 (-2), che non ha mai trovato il passo giusto pur se non gli è mancata la grinta. Insieme avevano iniziato al vertice l’ultimo giro. L’inglese vince con (-20) il BMW PGA Championship, uno dei più prestigiosi tornei dell’European Tour. Si lascia alle spalle lo spagnolo a tre distanze, terzo è il sudafricano Christiaan BEZUIDENHOUT, (-16). Justin Rose, da terzo finisce ottavo con (-12), anticipato da Rafa Cabrera Bello. McIlroy si riprende, termina nono con (-11).
Francesco Molinari non bissa il successo. Vittima di doppio bogey alla 4, si riprende con tre birdie, chiude 14° a (-9). Gli altri: Paratore 41° (-1), Pavan, che ha risalito la classifica di quindici gradini con un parziale di 69, è 46° in par, più indietro E. Molinari 64° (+4).
A Danny Willett, trentaduenne inglese di Sheffield al primo successo nella stagione, due figlioli dell’età di due e tre anni, è toccato un assegno di 1,056,662 euro, sorridente, ha l’ambizione ora di aspirare ora ad altri risultati. Paolo PillaÈ questo uno dei più prestigiosi tornei dell’European Tour, equiparato a un major. Quarto degli otto eventi delle Rolex Series, la sua esecuzione quest’anno è stata spostata da maggio a settembre. Si disputa al Wentworth Golf Club di Virginia Water, nel Surrey, in Inghilterra, par 72 di oltre 6.6oo m. I primi posti in classifica acquisiscono il titolo valido per la partecipazione alla Ryder Cup 2020. Francesco Molinari è difensore del titolo, e con lui sono in campo il fratello Edoardo, Andrea Pavan, Renato Paratore, Guido Migliozzi e Nino Bertasio. Al nono posto del Ranking mondiale, Francesco proverà a fare il bis di questo titolo, che fu di Costantino Rocca nel 1996 e di Matteo Manassero nel 2013. Se gli riesce sarà il primo italiano a imporsi per due volte nella gara, e potrà riprendere l’avventura che lo ha reso protagonista della stagione 2018: due grandi successi nel PGA tra cui il major Open Championship, e il favoloso servizio reso in Ryder Cup in cui lasciò a due punti Rory McIlroy numero due mondiale, diventando recordman europeo, per cinque vittorie in altrettanti incontri. Numero uno in Europa, ebbe la nomina a sportivo mondiale dalla BBC, e quest’anno ha conquistato l’Arnold Palmer Invitational. Ai nastri dipartenza ci sono 132 atleti, tra cui i fortissimi Paul Casey e Justin Rose. Nel giro dei grandi, ormai un po’ meno competitivi ma da ammirare Ernie Els, Padraig Harrington, Thomas Bjorn e Miguel Angel Jimenez Campione olimpico di Rio 2016, che ha saltato la Pro Am per un infortunio a un ginocchio causato da una caduta. Tutti atleti che hanno già confermato la loro presenza in ottobre all’Olgiata, per l’Open d’Italia. Nei primi due turni, Il torinese è accoppiato a Rory McIlroy, numero due mondiale, e a Shane Lowry, vincitore dell’Open Championship 2019.
Oggi parte la guerra al gioco lento: gli arbitri, forniti di tablet e GPS, possono cronometrare il gioco di ogni buca, e forniscono avvisi a luce verde o rossa per indicare ai concorrenti se sono in ritardo.
Gagliardo il montepremi, 6.351.000 euro, sette milioni di dollari.
In gran forma, l’inglese Matt Wallace chiude il primo giro a (-7) per un eagle e cinque birdie, senza sbavature. Di altrettanti eagles e birdie è autore lo svedese Henrik Stenson, che fa però anche un bogey (-6), ed è secondo. Terzo è il nostro Andrea Pavan (-4), altro eagle mortificato da un doppio bogey, ha la soddisfazione di sovrastare Francesco Molinari (-3). Bene Edoardo fratello di Francesco, e Paratore, entrambi (-1); meno fortunati Migliozzi (+2), e Bertasio quest’ultimo squalificato per aver firmato uno score sbagliato, al termine di un giro comunque non brillante. Brutto è il giro anche per Rory McIlroy. Parte forte cercando di chiudere bene il 2019, poi precipita. Colleziona 6 bogey: il tee shot alla 17 va fuori limite, torna a tirare nella stessa posizione, stavolta gli alberi gli danno un aiuto, esce dal rough; alla fine prende il green, ma è doppio bogey. Alla 18 va nel rough, tira una provvisoria, trova l’originale sotto gli alberi e la dichiara ingiocabile, penalità. Che scherzi fa il Golf! È Campione in carica di FedExCup e giocatore dell’anno PGA Tour, conclude il giro a 76 (+4). Campione lo è, ha la potenzialità di rifarsi, è già successo nel 2014.
Nel secondo round prendono il comando John Rahm e Danny Willett, con 133 (-11); Rahm gira in 67, andando in altalena con un eagle, sei birdie e tre bogey, Willett lo raggiunge con un 65, per un eagle, sei birdie, un bogey. Al terzo posto Rose e Stenson. Francesco Molinari, piuttosto discontinuo, guadagna due posizioni. Rimangono in corsa E. Molinari, Paratore e Pavan con lo stesso score di Rory McIlroy, che ha evitato il taglio praticamente con il putt finale. Per un solo colpo è invece out Guido Migliozzi. Fari accesi sul rampante 22enne norvegese Viktor Hovland, che con un parziale di 69 (-3), ha inanellato il 22° round di fila sotto par.
Anche nella terza giornata rimangono al vertice lo spagnolo Jon Rahm e l’inglese Danny Willett, appaiati dopo due giri: viaggiano di pari passo con un 68 (-4), entrambi con sei birdie e due bogey. Offre un bel finale Francesco Molinari, con tre birdie a chiudere per il parziale di 69, dal 12° passa al nono posto a 7 punti dal vertice, insieme a Paul Casey. Ha operato una bella rimonta Rory McIlroy, da 58° a 18°, grazie a un 65 (-7) di giornata.
Siamo al giro finale: Danny Willett conduce la sua corsa vincente con sei birdie e un bogey per il 67 (-5), supera in un acceso duello finale Jon Rahm 70 (-2), che non ha mai trovato il passo giusto pur se non gli è mancata la grinta. Insieme avevano iniziato al vertice l’ultimo giro. L’inglese vince con (-20) il BMW PGA Championship, uno dei più prestigiosi tornei dell’European Tour. Si lascia alle spalle lo spagnolo a tre distanze, terzo è il sudafricano Christiaan Bezuidenhout (- 16). Justin Rose, da terzo finisce ottavo con (-12), anticipato da Rafa Cabrera Bello. McIlroy si riprende, termina nono con (-11).
Francesco Molinari non bissa il successo. Vittima di doppio bogey alla 4, si riprende con tre birdie, chiude 14° a (-9). Gli altri: Paratore 41° (-1), Pavan, che ha risalito la classifica di quindici gradini con un parziale di 69, è 46° in par, più indietro E. Molinari 64° (+4).
A Danny Willett, trentaduenne inglese di Sheffield al primo successo nella stagione, due figlioli dell’età di due e tre anni, è toccato un assegno di 1,056,662 euro, sorridente, ha l’ambizione ora di aspirare ora ad altri risultati.
Paolo Pilla