Per tre domenica nelle piazze venete visite e controlli gratuiti
NONNO ASCOLTAMI: RITORNA IN VENETO LA CAMPAGNA DI PREVENZIONE DEI DISTURBI DELL’UDITO

“La sanità esce dall’ospedale e va incontro alla gente per farsi conoscere e fare informazione – sottolinea l’assessore regionale Elisa De Berti, in rappresentanza della collega Manuela Lanzarin, alla presentazione delle tappe venete della campagna – La campagna offerta da ‘Nonno ascoltami”, che in un decennio ha già raggiunto dieci milioni di italiani offrendo uno screening gratuito e di alta qualità, rappresenta un esempio encomiabile di volontariato degli specialisti e dei servizi strutturati, nonché di incontro e di ascolto concreto dei bisogni delle persone. Questa è vera prevenzione, in particolare nell’ambito dei disturbi dell’udito, che fanno registrare alti costi sociali e creano isolamento, disabilità e depressione”.
L’edizione 2019 della campagna sta coinvolgendo 18 regioni. Tra settembre e ottobre oltre 300 medici specialisti si impegnano in 40 città italiane nello screening e nell’offrire consulenza e indicazioni, affiancati da 500 tecnici sanitari. “E’ come se gli ospedali di 40 città scendessero in piazza, con i propri medici specialisti che, insieme a tecnici dell’udito, per un’intera giornata restano a disposizione dei cittadini, all’interno dei presidi medici avanzati, messi a disposizione da Croce Rossa e Misericordia – sottolineano Valentina Faricelli e Mauro Menzietti, rispettivamente presidente e fondatore di ‘Nonno Ascoltami’ - Nei presidi vengono effettuate attività di prevenzione e informazione, sui corretti stili di vita da adottare, per conservare la salute dell'udito”.
“In Veneto le persone con problemi di udito sono oltre 600 mila, in Italia si calcola siano 7 milioni – ha spiegato il professor Cosimo De Filippis, direttore della scuola di specializzazione in Audiologia e Foniatria dell’Università di Padova, affiancato da Corrado Canovi, segretario nazionale dell’associazione degli audioprotesisti – con una significativa prevalenza di ultrasessantacinquenni. Il problema sta nel tempo che intercorre tra i primi sintoni e la prima visita audiometrica: in media passano 5-7 anni, un tempo troppo lungo che deteriora le relazioni sociali della persona e le sue capacità cognitive e ipoteca le possibilità di cura, causando alti costi sociali. L’ipoacusia compromette le capacità cognitive delle persone, e spesso è causa di perdita di equilibrio e di cadute, Un problema nascosto e sottostimato: nella nostra esperienza di ‘Nonno ascoltami’ oltre la metà delle persone che pensano di avere un problema di udito non si è mai sottoposto ad una valutazione specialistica”.
In futuro – è l’obiettivo posto dall’assessore regionale – le giornate in piazza di “Nonno ascoltami” dovranno raggiungere tutti i capoluoghi veneti, a partire da Verona.