553 voti a favore, 14 contrari e due astenuti: alla fine è arrivato il tanto atteso ok per il taglio dei parlamentari. Il disegno di legge costituzionale riduce i deputati a 400 dai 630 attuali, e i senatori a 200 dai 315. Una grande vittoria dei cittadini ha affermato Di Maio. Raramente si era vista una grande quantità di si. Svariati i dissensi: da +Europa, da Sgarbi, conorevole del gruppo misto, che ha definito i tagli uno "stupro" del Parlamento, così come dalla Bonino, preoccupata per l’egemonia del M5S. Un taglio epocale di numerose poltrone che era stato promesso, ma a cui in pochi avevano creduto.
Una vittoria per il popolo, anche se qualcuno ironizza sull’effettivo risparmio che si avrà da questa manovra, perché comunque resteranno i costi fissi della camera, ovvero 950 milioni. Però i pentastellati preferiscono far notare che il risparmio è di 300mila euro al giorno circa, considerato che ogni deputato fra stipendi e rimborsi costa 233 mila euro. Si rafforza la leadership giallo-rossa, e ora si pensa alle riforme da fare, a cominciare dalla Legge elettorale.