Il complesso a San Zeno venduto all'ex campione romano
ADRIANO PANATTA SI COMPRA L'EX TENNIS CLUB ZAMBON
Zambon: "Spero che il Centro continui a portare il mio nome"
TREVISO - L'ex Tennis Club Bepi Zambon a San Zeno è stato acquistato da Adriano Panatta. Ed uno dei più soddisfatti dell’operazione è naturalmente proprio lui, il mitico Bepi che, a quasi 76 anni, resta più che mai un personaggio sulla cresta dell’onda, visto che oggi ha in mano la gestione dello Sport Lab a Crocetta e chissà quanti altri progetti in mente. La sua gioia consiste nel vedere risorgere la creatura che fece orgogliosamente nascere nel lontano 1982, e questo grazie ad un suo caro amico, proprio quel Panatta protagonista con Borg di una sfida memorabile, da Zambon organizzata assieme a Leo Bassi, al Palaverde il 30 novembre 1984 davanti a 6414 spettatori, record di presenze ancora imbattuto. “La notizia era nell’aria da un po’-spiega Zambon-avevo parlato con Adriano un paio d’anni fa, diceva di essere interessato ma i tempi erano ancora prematuri. Chiaro, alla quinta asta il prezzo si era abbassato parecchio e lui, che era venuto qualche mese fa a fare un sopralluogo, l‘ha acquistato. Credo che la presenza di un nome come quello di Panatta, personaggio che ormai a Treviso è di casa, sia un vantaggio per tutti, anche per il Comune. Con lui fra l’altroin passato ho organizzato tante cose, insomma sono davvero soddisfatto.”
-Ha idea di cosa diventerà il suo ex Tennis Club?
“Io ci misi l’anima per realizzare quel centro sportivo nella zona più depressa di Treviso, valorizzandola: sono certo che Panatta saprà gestirlo al meglio, lui è un simbolo del tennis. Immagino che porterà diversi cambiamenti rispetto al passato, il progetto sarà rivisto, oltretutto c’è uno spazio libero ancora da sfruttare. Ora vorrei incontrarlo, magari organizzando un evento per i 35 anni di quel famoso match al Palaverde.”
-Più che naturale che Panatta possa chiederle qualche consiglio.
“Naturale, dal momento che conosco tutto di quell’ambiente: all’inizio dovetti far venire dei camion carichi di terra perché il terreno era in pendenza… A sud di Treviso in quegli anni non c‘era niente, a parte il campo di rugby a San Lazzaro poi spostato a Monigo, ora con Panatta avrà senz‘altro un grande rilancio, e non parlo solo del tennis ma anche di altri sport.”
-Lei spera di tornare ad avere un ruolo nel suo ex Club?
“Io ho lo Sport Lab a Crocetta e seguo un progetto ad Ascoli ma ci spero, perché no? Ad un certo punto fui costretto ad andare in esilio però Treviso non posso certo dimenticarla: ricordo quando tutti mi sconsigliavano di buttarmi in quell‘avventura, invece piano piano il Centro ha visto aumentare la sua importanza. La mia speranza ora è anche che continui a portare il mio nome.”