Si pensa a fondi mutualistici a tutela del reddito delle imprese
CIMICE ASIATICA, OLTRE 9 MILIONI DI DANNI NELLA MARCA
Nadal (Condifesa Tvb): "Una vera calamità "

EMERGENZA - Non usa mezzi termini il presidente del Condifesa TVB Valerio Nadal nell’analizzare il problema che interessa numerosi agricoltori della Marca: "Si tratta di una vera e propria calamità, visto che i danni nella nostra regione arrivano a cento milioni e a livello nazionale sono stimati fino ad oggi in 600 milioni”. Non si arrende ma cerca una soluzione: "Siamo pronti come soggetto unico, assieme al Condifesa di Trento, che ha chiesto il riconoscimento al ministero dell’Agricoltura per la gestione di fondi mutualistici a contribuzione pubblica già dal 2019. Pensiamo che il fondo con un meccanismo di forte coinvolgimento delle imprese agricole nella corresponsabilizzazione e monitoraggio del problema ad oggi possa essere un tassello utile per non far scoraggiare e chiudere le aziende colpite".
FONDI MUTUALISTICI A TUTELA DEL REDDITO - Il direttore dell'ente, Filippo Codato ha quindi rilanciato: “Nell’attuale quadro di estrema gravità ma anche di incertezza nell’evoluzione del problema, l’attivazione di un fondo mutualistico agevolato con risorse pubbliche e compartecipato dagli agricoltori, potrebbe dare una compensazione se pur parziale alle imprese agricole. In prospettiva (3-5 anni) l’adozione di sistemi di protezione fisica (reti antinsetto) abbinate alla diffusione del parassitoide e all’attuazione di tutte le buone pratiche necessarie porterà ad un contenimento dei danni e a quel punto il fondo potrà dare risposte più puntuali e decisive alle aziende colpite”.
L’INSETTO PROLIFERA - La “cimice marmorata asiatica” arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto. Si tratta di insetti polifagi che dove si sono diffusi hanno decimato i raccolti, distruggendo meli, peri, kiwi, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai con danni alle produzioni ed un pesante impatto occupazionale.